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A Fabriano i migliori studenti di quattro regioni

Un clima costruttivo e di grande serenità ha caratterizzato, come di consueto, l’incontro annuale promosso dal Gruppo Centrale dei Cavalieri del Lavoro con i migliori studenti delle scuole medie superiori del centro Italia segnalati per il Premio Alfieri del Lavoro-Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica. Ospiti a Fabriano del Cavaliere del Lavoro Francesco Merloni, nella sede del Gruppo Ariston Thermo, si sono riuniti il 24 aprile scorso gli allievi più meritevoli di oltre 60 scuole delle regioni Umbria, Marche, Abruzzo (province di Pescara e Teramo), e Lazio (Province di Rieti e Viterbo), accompagnati da genitori e dirigenti scolastici, per affrontare un argomento, quello del ruolo della scuola all’ordine del giorno nella nostra società, ma che stenta ancora a trovare risposte efficaci e tempestive.
Tutti sono convinti – ha detto Corrado Antonini, presidente del Gruppo Centrale dei Cavalieri del Lavoro – della priorità da attribuire all’istruzione che resta, per superare le situazioni tuttora negative, elemento fondamentale per il futuro dei giovani i quali non devono quindi essere demotivati dalle attuali difficoltà, ma anzi stimolati da una sfida che impegna in prima linea il mondo dello studio e quello del lavoro.
Il presidente Antonini, rivolgendosi alla folta platea di giovani, composta in prevalenza da ragazze, ha quindi raccomandato due percorsi da seguire nel passaggio dalla scuola superiore all’università: in primo luogo orientarsi su facoltà in grado di fornire, contrariamente a scelte privilegiate nel recente passato, una formazione concreta e in linea con le esigenze pratiche del mondo dell’impresa; in secondo luogo ad arricchire il proprio sapere con una solida conoscenza della lingua inglese sempre più richiesta nel mondo del lavoro.
Una ulteriore riflessione offerta ai giovani presenti a Fabriano – ha concluso il presidente del Gruppo Centrale – è quella di considerare l’opportunità di partecipare alle selezioni per l’iscrizione al Collegio Universitario Lamaro Pozzani, un istituto di eccellenza creato dai Cavalieri del Lavoro, che accoglie gratuitamente a Roma 70 studenti iscritti negli atenei della Capitale. In aggiunta gli studenti di origini abruzzesi potranno usufruire delle borse di studio che il Cavaliere del Lavoro Aldo Jacovitti ha istituito a ricordo dei genitori Nicola e Perfetta Jacovitti.
All’incontro di Fabriano erano presenti anche i Cavalieri del Lavoro Ercole Pellicanò e Gian Luigi Tosato che seguono in particolare l’attività del Collegio Lamaro Pozzani, ed i colleghi Nardo Filippetti, Corrado Arturo Montanari e Federico Vitali, nonché il direttore scientifico del Collegio prof. Stefano Semplici.
Il Cavaliere del Lavoro Pellicanò, richiamandosi al tema conduttore degli incontri con gli studenti, ovvero “Ripartire dal sapere per far ripartire il paese”, ha osservato come quello economico-finanziario sia certamente uno dei saperi da tenere nella massima evidenza, soprattutto oggi che, a quanto si afferma, vi sono segnali di uscita dalla crisi. In tale prospettiva Pellicanò ha auspicato che il governo porti avanti politiche coerenti e selettive, non condizionate da richieste generalizzate di riforme, ma orientate, nella scienza economico- finanziaria, nella gestione delle risorse per formare così cittadini più responsabili e consapevoli.
Un messaggio positivo sul futuro dei giovani è stato quindi lanciato dal Cavaliere del Lavoro Gian Luigi Tosato, che richiamandosi anche alla sua esperienza di docente universitario, ha espresso dubbi che in passato le cose andassero molto meglio di oggi. Attualmente, ha sottolineato, gli studenti sono più consapevoli rispetto ai colleghi della scorse generazioni ed i problemi, che pur esistono, sono affrontabili grazie all’impegno e senza scoraggiarsi. Non tutto – ha aggiunto – è così negativo e ostile e c’è spazio per i valori del merito. Certamente, però, non è sufficiente il solo studio, ma bisogna allargare i propri interessi, tenendo soprattutto presente che il mondo è fatto per chi se lo prende.
Anche il direttore scientifico del Collegio, prof. Stefano Semplici, nel collegarsi ad alcuni concetti espressi del Cavaliere Tosato, ha fatto un richiamo al tema della responsabilità dei giovani che devono essere in grado di costruire con le proprie mani il futuro che li attende e di valorizzare il rapporto e il collegamento tra il mondo della cultura e quello dell’impresa. In particolare ha detto il prof. Semplici, nel momento in cui i giovani si apprestano ad entrare nell’università devono tenere ferme alcune linee guida, ovvero cercare di cimentarsi nella cose difficili e scegliere professori che amano il proprio lavoro di insegnanti. Anche il Collegio universitario dei Cavalieri del Lavoro, punta a questi obiettivi, offrendo agli iscritti la possibilità di studiare bene, di scegliere un percorso serio e di cimentarsi in tutte quelle competenze trasversali, come i corsi integrativi e le altre esperienze di studio offerti dal programma di frequenza.
Gli interventi hanno stimolato una interessante serie di quesiti da parte di studenti, docenti e familiari in tema soprattutto di ammissione e caratteristiche del Collegio e di indirizzo di studi.
Il Cavaliere del Lavoro Francesco Merloni ha chiuso l’incontro, seguito da una colazione,  con cordiale e affettuosa cordialità. Una giornata proficua – ha sottolineato- in cui si è parlato di studio, di preparazione e di lavoro. A stimolo per i giovani presenti il Cavaliere Merloni ha ricordato che la sala in cui erano ospiti, è dedicata ad Aristide Merloni, fondatore del gruppo, che partendo da modeste origini ma forte di una tenace volontà e preparazione acquisita nella scuola tecnica, dopo un duro tirocinio in Piemonte era tornato a  Fabriano, sua terra di origine, gettando le basi di un gruppo che, con l’apporto dei figli, Vittorio e Francesco, è oggi in testa tra i produttori di elettrodomestici e apparati di riscaldamento a livello mondiale e le cui leve di crescita sono fondate sull’innovazione e sull’internazionalizzazione. Per favorire la ripresa dell’Italia – ha concluso il Cavalier Merloni – bisogna oggi aiutare i giovani ad andare avanti, a crescere e diventare leaders dello sviluppo, non dimenticando mai che il lavoro non può essere creato esclusivamente con i decreti.

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