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SINTESI IN PRIMO PIANO – 16 giugno 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Grande successo dell’asta per gli Eurobond
– La prima tregua tra Europa e Usa sui dazi
– Verso la proroga dello stato d’emergenza in Italia
– Oggi a Ginevra l’atteso vertice tra il presidente Usa e il leader russo

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Repubblica 
Autore:  Bocci Michele 
Titolo: Palazzo Chigi prorogherà lo stato di emergenza – Stato d’emergenza Draghi contrario a sospenderlo Pronta la proroga
Tema: Lotta al virus

Lo stato di emergenza verrà prorogato, forse addirittura fino a dicembre. il 31 luglio non si chiuderà quindi la stagione dei Dpcm (ormai peraltro rari) e delle strutture straordinarie dedicate alla lotta al coronavirus, come negli ultimi giorni era stato ipotizzato, più o meno apertamente, da ministri e sottosegretari. Non ci sarà neanche bisogno di soluzioni normative particolari per prolungare comunque l’incarico al commissario straordinario, generale Francesco Figliuolo, altra cosa che era stata prospettata per mantenere in sella il responsabile della campagna vaccinale con la fine formale dell’emergenza. Anche il Cts, ad esempio, resterà così al suo posto. Non ci sono invece legami tra la proroga e l’eventuale cambiamento delle norme che regolano l’uso delle mascherine o dispongono le misure anti contagio.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Logroscino Adriana 
Titolo: «Vaccini, le dosi basteranno» – Via libera al mix di vaccini Distribuite le dosi di riserva
Tema: Lotta al virus

Nonostante i cambiamenti del piano dopo le decisioni sui vaccini a vettore virale AstraZeneca e Johnson e Johnson, il commissario per l’emergenza, il generale Figliuolo, assicura che le «dosi basteranno». L’obiettivo resta confermato: immunizzare l’80 per cento degli italiani entro fine settembre. II tasso di positività continua a calare. E per la variante Delta i rischi, per quanti hanno fatto entrambe le dosi, sono minimi.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Carratelli Niccolò 
Titolo: L’emergenza è finita?
Tema: Lotta al virus

Un anno e mezzo incastrati tra Dpcm e mascherine. Uno stato di emergenza diventato normalità. Invece, tra 45 giorni potrebbe finire. Tanto più se a fissare l’obiettivo è il più prudente tra i ministri del governo Draghi, il titolare della Salute, Roberto Speranza: «Sarebbe bello poter dare questo segnale positivo al Paese», ha detto nell’intervista di ieri a La Stampa. Un proposito che si somma a quello già formulato nei giorni scorsi dalla collega degli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, e che, soprattutto, è condiviso dal premier. Il prossimo 31 luglio si esaurisce l’ultima proroga dello stato di emergenza e tutto lascia pensare che non ci sarà un rinnovo. Anche se, in teoria, si potrebbe arrivare fino a gennaio 2022, sfruttando tutti e 24 i mesi previsti dal codice della Protezione civile (12 + 12), partendo dalla prima delibera approvata dal governo Conte bis.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Di Caro Paola 
Titolo: Berlusconi: serve il partito unico Ma arriva lo stop di Salvini
Tema: Centrodestra

Lo aveva rivelato Matteo Salvini: «Berlusconi mi ha proposto il partito unico». Lo aveva delineato Antonio Tajani: «II sogno è quello di un grande partito repubblicano che veda tutto ií centrodestra unito». Ieri, in una modalità un po’ a sorpresa, il progetto è stato ufficializzato da Silvio Berlusconi: «C’è una forte spinta dentro Forza Italia verso l’ipotesi di creare un partito del centrodestra italiano, che unisca le varie sigle sul modello del Partito laburista inglese o dei Repubblicani francesi». Ma, ancora più a sorpresa, è stato subito bocciato con veemenza dal leader leghista.
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Testata:  Stampa 
Autore:  La Mattina Amedeo 
Titolo: L’appello di Berlusconi “Adesso il partito unico” Dubbi di Salvini e Meloni
Tema: Centrodestra

Il primo passo sarà la federazione lanciata dal capo leghista, per poi arrivare alle elezioni del 2023 con una lista unica. Tutti tranne Coraggio Italia, sul quale il Cavaliere ha messo un veto vendicativo per avergli sottratto una trentina di parlamentari. Ma il governatore ligure Toti e soprattutto il sindaco di Venezia Brugnaro non hanno alcuna intenzione di annegarsi nell’unico contenitore guidato dal segretario della Lega. Non ci sta neanche Meloni, che dall’opposizione sta scalando la classifica dei consensi. Non è scontato che tutto vada liscio, e dipende dalla capacità di Salvini di ritornare almeno attorno al 25% dei consensi.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Ajello Mario 
Titolo: Il retroscena – I leghisti temono per le liste «Così avremo meno posti» Mosse al centro per sganciarsi
Tema: Centrodestra

I colonnelli di Giorgia gongolano: «Noi con Meloni e loro tutti insieme appassionatamente. Basta una donna forte per superare tanti maschi in difficoltà». Ovvero, il primo punto dopo la nuova spinta da predellino di Silvio è questo: la Meloni continuerà a non voler aderire al partito unitario, nonostante Berlusconi glielo abbia chiesto un’altra volta, perché «la solitudine fa la forza». Proprio quello che non vuole sentirsi dire Salvini, insofferente al massimo grado e ogni giorno di più alla corsa solitaria di Giorgia irrefrenabile nei sondaggi. Ma è in Forza Italia che la bomba del Cavaliere sta deflagrando.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Verderami Francesco 
Titolo: Il retroscena – Lavoro, Rai, giustizia L’agenda di Draghi per i dossier più caldi
Tema: Governo

II tornante più difficile della pandemia sembra alle spalle ma non per questo il percorso del governo sarà ora in discesa. Piuttosto Draghi dovrà affrontare una sorta di tappone dolomitico per via dei dossier che affollano la sua scrivania. Come dice un esponente dell’esecutivo, il premier è tomato dal G7 con «una forte investitura di leader internazionale, da gestire a livello nazionale nei prossimi mesi. Che saranno decisivi».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vitale Giovanna 
Titolo: Ecco le agorà digitali di Letta per rifondare “dal basso” il Pd
Tema: Centrosinistra

Il «nuovo partito» immaginato da Enrico Letta a marzo, quando decise di tornare dall’esilio parigino, uscirà fuori dal «più grande esercizio di democrazia partecipativa mai sperimentato dalla politica italiana». Un viaggio nelle aspirazioni e negli umori più profondi dell’elettorato progressista, che avrà per simbolo una mongolfiera, decollerà il 5 luglio con una prima fase pilota e atterrerà a fine anno con l’elaborazione delle proposte avanzate nelle tante piazze — fisiche e virtuali — aperte per sei mesi a chiunque voglia contribuire alla costruzione del centrosinistra 2.0. Il famoso “campo largo”, fmora esclusivo appannaggio dei leader e stavolta invece partorito dal basso, nelle Agorà, attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini a prescindere dalla loro appartenenza a un partito.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buzzi Emanuele 
Titolo: Conte a Napoli: col Pd, ma noi primi È scontro sui (minori) poteri di Grillo
Tema: M5s

«Il M5S deve essere il primo partito, íl numero uno» dice. Rimarca la via dell’asse con i dem: «Nell’autonomia dobbiamo tener conto che per realizzare il progetto di società che vogliamo non possiamo che coinvolgere altre forze. Per questo dialoghiamo con il Pd e altre forze di sinistra. A Napoli sta dando un importante frutto, stiamo lavorando insieme in Calabria e in altre amministrazioni». Conte tocca anche il tema del tetto dei due mandati: «Decido io quando sarà il momento e poi decideremo insieme la soluzione con tutta la comunità M5S» e annuncia l’iter dello statuto: «Servono i tempi tecnici, alcuni giorni, per annunciare la date dell’evento di presentazione dei nuovi documenti: carte dei principi e dei valori, il nuovo statuto. Poi daremo tempo per le osservazioni e andremo al voto».
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Romano Beda 
Titolo: Recovery, corsa agli Eurobond – Europa, al via il debito comune: collocati bond per 20 miliardi
Tema: Piano europeo per la ripresa

La Commissione europea ha effettuato ieri la prima emissione obbligazionaria del pacchetto da 750 miliardi di euro che servirà a finanziare il progetto comunitario noto con l’espressione inglese NextGenerationEU. L’asta ha ottenuto grande successo sui mercati, a conferma di come l’Europa sia un investitore premiante a livello mondiale. La presidente dell’esecutivo comunitario Ursula von der Leyen ha parlato di «giornata storica per la nostra Unione europea». L’emissione è stata pari a 20 miliardi di euro con un titolo a scadenza decennale. In una conferenza stampa ieri sera qui a Bruxelles, il commissario al bilancio Johannes Hahn ha precisato che la domanda è stata pari a sette volte l’offerta.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca 
Titolo: Tutto esaurito per il Recovery bond Von der Leyen: raccolti 20 miliardi
Tema: Piano europeo per la ripresa
Next Generation Eu è diventato operativo. Ieri la Commissione europea ha emesso il primo bond per finanziare il piu grande pacchetto di aiuti europei dal piano Marshall. «E un giorno davvero storico per la nostra Unione europea», ha commentato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, annunciando l’operazione. A prezzi correnti Next Generation Eu vale 800 miliardi euro. Bruxelles ha raccolto sul mercato 20 miliardi tramite un’obbligazione decennale in scadenza il 4 luglio 2031. La domanda è stata sette volte l’offerta. E stato «prezzato a condizioni molto favorevoli: paghiamo meno dello 0,1% di interesse», ha detto von der Leyen. «E la più grande emissione di obbligazioni istituzionali in Europa, la più grande transazione istituzionale a tranche unica e del più grande importo raccolto dall’Ue in un’unica transazione», ha spiegato il commissario al Bilancio, Johannes Hahn.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Marroni Carlo 
Titolo: Intervista a Romano Prodi – Prodi: «Adesso va eliminato il vincolo della unanimità nelle decisioni» – «Aperta una strada, ora abolire il vincolo della unanimità»
Tema: Piano europeo per la ripresa

Presidente Prodi, allora alla fine sono arrivati, gli eurobond? «Sì, ci siamo. Anche se con dieci anni di ritardo» Romano Prodi ha la voce soddisfatta. Dal 2011 l’ex primo ministro ed ex presidente della Commissione Ue ha più volte sollecitato, insieme al professor Quadrio Curzio, in interventi pubblici, l’avvio di un programma di emissioni europee, garantite dai bilanci degli Stati membri. Erano gli anni della crisi, e ora la decisione arriva per sostenere lo strumento di rinascita dopo la pandemia, il Next Generation Ue. «È un forte segnale di risposta alla crisi, una sfida per certi versi. Ma è soprattutto una nuova strada, l’Europa imbocca una direzione, e questo è il dato politico davvero più forte…»
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca 
Titolo: Usa e Ue, il vertice della tregua: accordo sull’Airbus, ma non sui dazi
Tema: Accordo dazi Usa-Ue
Per la pace ci vorrà più tempo. II summit Ue-Usa, íl primo da quando nel 2014 l’inquilino della Casa Bianca era Barack Obama, ha portato a una tregua per cinque anni sulle tariffe legate alla disputa Airbus-Boeing (i produttori di aeromobili), che andava avanti da 17 anni. Invece per una soluzione alla guerra dei dazi su acciaio e alluminio, scatenata nel 2018 dall’allora presidènte Donald Trump, ci vorrà più tempo. «Avremmo potuto prendere delle contromisure su acciaio e alluminio prima dÌ questo vertice con Biden e non l’abbiamo fatto», ha spiegato in conferenza stampa la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che ha aggiunto: «Avendole sospese per sei mesi fino all’inizio di dicembre, c’è il tempo per discutere la soluzione a questo contrasto. Inoltre, la priorità adesso era trovare un accordo su Airbus-Boeing».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bresolin Marco 
Titolo: Usa-Ue firmano la pace sui dazi – Usa-Ue, la pace sui dazi finisce la guerra tra Boeing e Airbus
Tema: Accordo dazi Usa-Ue
«Presidente, avete trovato un accordo per porre fine alla disputa su Airbus e Boeing?». Joe Biden non si volta nemmeno, incrociale dita e allunga il passo sul tappeto rosso dell’Europa Building accompagnato da Ursula von der Leyen e Charles Michel. Mezzogiorno è passato da poco e meno di due ore dopo la storica intesa che chiude il contenzioso aperto 17 anni fa viene annunciata ufficialmente: le dita incrociate del presidente americano erano pura scaramanzia, visto che il lavoro degli sherpa aveva già permesso di trovare la formula giusta per bloccare per i prossimi cinque anni i dazi Usa e i contro-dazi Ue su 9,5 miliardi di euro di scambi commerciali, archiviando così (in attesa di un accordo definitivo) lo scontro transatlantico che si era scatenato durante l’amministrazione Trump.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Intervista a David Sassoli – «Il patto commerciale non è più un sogno» – «L’Atlantico è tornato al centro della scena Il patto commerciale non è più un sogno»
Tema: Accordo dazi Usa-Ue

II ragionamento del presidente del Parlamento europeo parte dalla lettura delle conclusioni del G7 in Comovaglia e dalla Cina si allarga alla Russia, alla Libia, al summit della Nato, alle novità sui dazi aggiuntivi statunitensi e alle divisioni degli alleati sul tema drammatico e Irrisolto dell’immigrazione. «Questo G7 è stato molto importante perché apre la fase dell’invenzione, della costruzione di uno schema di gioco tra Stati Unita ed Europa» è la prima riflessione .di Sassola, in linea con le parole del premier Mario Draghi sulla «nuova stagione di cooperazione»: Sassola ricorda come Stati Uniti ed Europa «si siano sempre confrontati con la Cina divisi» e rimarca il cambio di passo: «Adesso la novità è che si decide di affrontare insieme la concorrenza commerciale».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Cappellini Micaela 
Titolo: Agroalimentare, l’intesa sui dazi con gli Stati Uniti vale 500 milioni di export
Tema: Accordo dazi Usa-Ue

Il made in Italy agroalimentare brinda alla sospensione per cinque anni dei dazi tra Ue e Usa firmata ieri a Bruxelles tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen. Lo stop salva mezzo miliardo di euro di export italiano tra formaggi, salumi, liquori, agrumi e succhi di frutta, che da ottobre 2019 a febbraio 2021 hanno subìto dazi aggiuntivi del 25% a causa del contenzioso sugli aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ducci Andrea 
Titolo: Infrastrutture, nuova lista Il governo vuole sbloccare 44 cantieri da 13,2 miliardi
Tema: Opere pubbliche

Nuovo intervento del governo per lo sblocco dei lavori riguardanti opere pubbliche. Per accelerare l’avvio dei cantieri saranno nominati 13 commissari straordinari, con il compito di sovrintendere e gestire la realizzazione di 44 opere al momento bloccate, per un valore complessivo pari a13,2 miliardi di euro. La lista con il dettaglio degli interventi è stata inviata ieri alle Camere per i pareri da parte delle Commissioni parlamentari. «Con questa seconda lista che sottoponiamo all’attenzione del Parlamento, manteniamo — osserva il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini — l’impegno di avviare al più presto la realizzazione di opere ferme da tempo. Considerando il precedente elenco, gli interventi selezionati riguardano complessivamente 101 opere e investimenti pari a circa 96 miliardi di euro, di cui 40 miliardi al Sud, che avranno effetti positivi su occupazione e crescita».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Rogari Marco 
Titolo: Attuazione sprint per il Pnrr Stop ai rimpalli tra ministeri
Tema: Rilancio economia interna

Una drastica riduzione dei passaggi tra ministeri, la cosiddetta “concertazione” che attualmente vede il solo ministero dell’Economia chiamato in causa su circa il 70% dello stock dei provvedimenti attuativi. Un’accelerazione della fase di acquisizione dei pareridella Conferenza Stato-Regioni con un deciso taglio ai tempi delle “istruttorie” dei testi. Un’autoregolamentazione delle Camere, agendo eventualmente anche sui regolamenti, per porre fine al fenomeno della moltiplicazione dei decreti d’attuazione in sede parlamentare. E un monitoraggio in tempo reale, e improntato alla trasparenza, del percorso attuativo delle riforme e di tutti i provvedimenti legislativi collegati al Pnrr da “attivare” con un emendamento al decreto Semplificazioni (ora all’esame di Montecitorio), che dovrebbe essere presentato a fine giugno.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pogliotti Giorgio 
Titolo: Licenziamenti, sindacati in piazza il 26 giugno
Tema: Lavoro

Di fronte alle divisioni dei partiti di maggioranza sul blocco dei licenziamenti, il premier Mario Draghi sembra intenzionato a confermare la mediazione contenuta nel Dl Sostegni Bis: le imprese delle costruzioni e dell’industria potranno ricorrere fino a fine anno alla cassa integrazione ordinaria o straodinaria scontata delle addizionali sull’utilizzo, senza poter licenziare mentre la utilizzano, ma se non ne faranno ricorso dal i° luglio saranno libere di licenziare (per servizi e piccole imprese il blocco resta in vigore fino a fine ottobre). Resta ancora l’ipotesi di una deroga limitata solo ai settori più in difficoltà (tessile, lavorazione di pelli), ma con la conversione in legge del Dl Sostegni Bis attesa dopo la scadenza del 30 giugno, potrebbe essere necessario un decreto ad hoc. In alternativa, allo studio c’è un potenziamento degli strumenti per attenuare l’impatto sociale della fine del blocco dei licenziamenti, a partire dalla Naspi, rafforzando l’assegno per chi perde il lavoro.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Griseri Paolo 
Titolo: Intervista a Maurizio Landini – Landini: “In piazza contro i licenziamenti” – “In piazza per fermare i licenziamenti la mediazione del premier non basta”
Tema: Lavoro

E’ ora di sciogliere il nodo del blocco dei licenziamenti: «Se non ci riusciremo utilizzeremo tutti gli strumenti, anche le piazze» per impedire «che le persone perdano il lavoro a partire dal primo luglio». Maurizio Landini parla di fronte alla platea della Camera del Lavoro di Biella che celebra i 120 anni dalla fondazione. Luogo simbolo della storia della manifattura nel Nord, luogo ideale per lanciare la strategia di fine giugno a difesa dei posti di lavoro. Il giorno 26 Cgil, Cisl e Uil scenderanno nelle piazze per chiedere la proroga del blocco dei licenziamenti e la riforma degli ammortizzatori sociali. E per chiedere al governo di impegnarsi a discutere preventivamente le riforme, a partire da quella fiscale.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: L’incontro a Ginevra – Leader a confronto – Le linee rosse di Biden Ma l’obiettivo è limitare i conflitti
Tema: Usa-Russia

È stato Joe Biden a chiedere l’incontro di oggi con Vladimir Putin. La prima mossa, quindi, toccherà al presidente americano. La Casa Bianca si è preparata all’appuntamento coinvolgendo i partner europei, in particolare la Germania, i tre Paesi baltici, la Polonia, la Repubblica Ceca e la Slovacchia. Nei giorni scorsi Biden ha chiarito quale sia il suo obiettivo: «Non cerchiamo conflitti, vogliamo una relazione stabile e prevedibile con la Russia; possiamo collaborare, ma se Putin continuerà con le sue azioni ostili, noi risponderemo a tono». Si prevede che il summit possa durare 4-5 ore e, stando alle anticipazioni fornite dalla Casa Bianca, potrebbe essere diviso in due parti.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rampini Federico 
Titolo: Altolà a Mosca: non superi le linee rosse Nato
Tema: Usa-Russia

La litania di accuse che Biden presenta oggi a Putin comincia dalle aggressioni in Ucraina, e da altre operazioni ostili e minacciose nell’area che va dai Baltici alla Georgia. Seguono i dossier scottanti sulle ripetute interferenze della Russia – servizi segreti, hacker, media di Stato – nelle elezioni di diversi paesi democratici. C’è la persecuzione degli oppositori: Navalnyj è solo l’ultimo caso, non sono stati dimenticati gli attentati perpetrati anche sul territorio di nazioni occidentali. Più di recente la Russia si è distinta come base di partenza per gli attacchi del “ransomware”, cyber-estorsione, nuova attività criminale che riscuote riscatti da aziende occidentali dopo averne paralizzato i sistemi informatici.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: Joe pronto alla battaglia sui diritti – Il duello – Joe Biden. Hacker, diritti e spie l’americano guarderà il “killer” negli occhi
Tema: Usa-Russia

Verrà considerato un successo, il duello di oggi a Ginevra tra Biden e Putin, se decideranno di rimandare i rispettivi ambasciatori a Mosca e Washington. Questo aiuta a capire perché i presidenti americano e russo concordano sul fatto che le relazioni bilaterali tra i due paesi sono al livello più basso dalla Guerra Fredda. Se invece ci sarà l’intesa per avviare il negoziato sul trattato che regolerà le armi nucleari dopo la scadenza del New Start, allora sarà lecito parlare di un potenziale nuovo inizio. Ammesso che il capo del Cremlino sia disposto a differenziare la sua posizione da quella dell’amico cinese Xi, nella sfida geopolitica epocale lanciata contro le democrazie.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Scott Antonella – Valsania Marco 
Titolo: Prove di disgelo: per Biden e Putin il summit più difficile
Tema: Usa-Russia

Che cosa ha spinto la Casa Bianca e il Cremlino a volere il summit di Ginevra? Aspettando di rivedere Vladimir Putin e Joe Biden fianco a fianco, quest’oggi a Villa La Grange, tutti i possibili scenari sono già stati disegnati. Con una chiara prevalenza di interpretazioni prudenti. Nessuno, a partire dai diretti interessati, si aspetta molto. Ma questo non dovrebbe essere un incontro già rassegnato a concludersi con facce tirate, un buco nell’acqua del lago di Ginevra e la constatazione che le distanze tra Mosca e Washington sono incolmabili. Cose risapute, ormai da anni: con l’aggiunta che nei mesi scorsi, già insediato alla Casa Bianca, Biden ha chiarito al mondo cosa pensa di Putin, chiamandolo “killer”. E Putin, tra l’ennesima condanna ad Aleksej Navalny, una nuotata a Sochi con il bielorusso Lukashenko e un ulteriore giro di vite contro l’opposizione, non ha certo lanciato segnali distensivi.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Caccia Fabrizio 
Titolo: Marò, la corte indiana archivia Dopo nove anni cadute le accuse
Tema: India-Italia

Il caso è chiuso, almeno a livello internazionale. La Corte Suprema indiana ha ordinato ieri l’annullamento di tutti i procedimenti giudiziari a carico di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due mares coinvolti nella morte di due pescatori indiani nel 2012. «Finalmente si è chiuso il nostro caso, che però si sarebbe dovuto concludere in 9 giorni e invece ci sono voluti più di 9 anni…», dice con una punta d’amarezza Vania Ardito, la moglie di Girone. Ora spetterà soltanto alla giustizia italiana valutare quale sia stato il comportamento del due militari, accusati di aver ucciso il 15 febbraio 2012 i pescatori Ajeesh Pink e Valentine Jelastine al largo del Kerala, dopo averli scambiati per filibustieri in procinto di attaccare la nave commerciale italiana Enrica Lexie su cul i marò si trovavano imbarcati in missione antipirateria.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Sannino Conchita 
Titolo: Grillo il “cinese” attacca Washington – Siluro di Grillo al G7 “Parata ideologica contro la Cina”
Tema: Via della Seta

Il G7 di Cornovaglia e il vertice Nato? «Una parata ideologica contro la Cina». I discorsi di Biden, Draghi e del segretario della Nato Stoltenberg? Accomunati sotto il sarcastico titolo: “La difesa dei nostri valori”. II cui esame, beninteso, «potrebbe risultare imbarazzante». Beppe Grillo posta sul suo blog l’analisi affilatissima di un professore della Statale di Milano, Andrea Zhok, e torna così a riaffermare vicinanza nei confronti della potenza asiatica, mentre piovono critiche dure al suo «anti-atlantismo» da parte di Pd, Fi e renziani. Una mossa che pesa, quella del garante pentastellato. Perché arriva a cinque giorni dalla sua discussa visita all’ambasciatore cinese a Roma, Li Junhua – incontro cui si sottrasse in extremis Giuseppe Conte («motivi familiari», spiegò).
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Testata:  Stampa 
Autore:  Di Matteo Alessandro 
Titolo: Regeni Dal Cairo un altro schiaffo “Nessuna ragione per il processo” – L’ukimo schiaffo dell’Egitto su Regeni “Non c’è motivo per iniziare un processo”
Tema: Caso Regeni

Un processo per l’uccisione di Giulio Regeni? Ma no, non si sa ancora chi è stato a torturarlo e ad assassinarlo e dunque «non c’è alcuna ragione» per tirare in ballo un giudice, allo stato. È questo, in sintesi, ciò che c’è scritto nelle comunicazioni consegnate ieri dalla procura generale egiziana all’ambasciatore italiano al Cairo Giampaolo Cantini.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Nicastro Andrea 
Titolo: Mandava a morte i dissidenti È il leader annunciato in Iran – Sette volti e un vincitore annunciato Teheran punta sul «boia» Raisi
Tema: Elezioni in Iran

Fra due giorni l’Iran vota per un nuovo presidente, ma bisogna essere appassionati di politica per capirlo. Per strada ci sono più poster del generale Soleimani ucciso dagli americani l’anno scorso che di tutti e sette gli aspiranti presidenti messi assieme.Il Covid non aiuta, le manifestazioni di piazza sono vietate per evitare contagi. II Paese ha il record di morti per l’intero Medio Oriente e appena il 6% di vaccinati. Eppure la chiave del disinteresse è in una battuta che circola ovunque: chi ha detto che gli americani sono meglio di noi? Loro per sapere che aveva vinto Biden hanno impiegato un mese. Noi sappiamo chi sarà presidente già un mese prima.
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***nafra/

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