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Roma 150 anni Capitale, l’evento speciale del Gruppo Centrale dei Cavalieri del Lavoro

03.06.2021

Con il ricordo di un evento speciale come la celebrazione dei 150 anni di Roma Capitale, il Gruppo Centrale dei Cavalieri del Lavoro ha ripreso, giovedì 27 giugno, alla Casina Valadier di Roma all’aperto, il ciclo di riunioni interrotto dallo scorso ottobre a causa della pandemia.

Un incontro caratterizzato da una forte partecipazione di Cavalieri del Lavoro, tra i quali anche alcuni membri del Comitato di Presidenza, con il presidente emerito della Federazione Antonio D’Amato, il presidente del Gruppo Lombardo Giovanna Mazzocchi, il tesoriere della Federazione Cesare Puccioni e ospite particolare il dott. Gianni Letta legato ai Cavalieri del Lavoro da un lungo rapporto di amicizia e di stima ed al quale è stato affidato il compito, anche per la sua riconosciuta sensibilità istituzionale, di celebrare la ricorrenza storica legata a Roma Capitale.

Il Presidente del Gruppo Centrale Vittorio Di Paola, dopo un saluto ai presenti ed un ringraziamento particolare al Dott. Letta per aver accettato l’invito in qualità di Relatore, ha espresso la propria soddisfazione ed emozione per un incontro finalmente in presenza dopo tanti mesi di “remoto”, sia pure nel rispetto rigoroso della normativa vigente anti-Covid. Con l’occasione ha anticipato le prossime attività del Gruppo tra cui in particolare la presentazione dei neo Cavalieri del Gruppo Centrale il prossimo 1° luglio mentre è in fase di elaborazione e organizzazione, di intesa anche con la Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, la celebrazione della ricorrenza per i 700 anni della scomparsa di Dante Alighieri.

Dei rapporti non sempre facili tra Roma città e la Capitale, ha dunque parlato il dott. Letta che rifacendosi alle testimonianze storiche ha osservato come lo stesso Natale di Roma non sia diventata una festa italiana pienamente vissuta come fatto nazionale ma abbia costituito invece una sorta di anomalia nel rapporto tra la Capitale ed il suo paese. Del resto le testimonianze delle più diverse personalità di varia origine ed estrazione da Garibaldi a Cavour, a Pio IX per arrivare a Massimo D’Azeglio, Aldo Moro, Alberto Moravia, Quintino Sella, ci parlano e ci rivelano aspetti, false credenze e stereotipi che hanno finito per celare la natura più autentica di una città che stenta ancora e trova difficoltà nell’essere capita.

Dall’analisi del passato e di tutte le sue problematiche è poi toccato al Cavaliere del Lavoro Franco Bernabè parlare della storia più recente della Capitale e soprattutto della visione che dovrà ispirare il sindaco di Roma anche in vista delle prossime consultazioni elettorali.

Secondo il dott. Letta, che ha chiuso l’incontro, a Roma mancano oggi una visione e la spinta di un sogno. Un compito arduo a fronte di una classe dirigente che appare invece assente e distratta e che impone pertanto un forte richiamo di responsabilità.

 

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