Civiltà del Lavoro, n. 2/2016 - page 82

UN
SOGNO
DA
IMPRENDITORE
In ricordo di Aldo Jacovitti scomparso lo scorso 19 maggio, Civiltà del Lavoro pubblica un brano del suo volume
“L'Abruzzo nel cuore”, in cui testimonia un passaggio importante della sua esperienza civile e imprenditoriale.
RITRATTI
Ricordo di Aldo Jacovitti, Decano dei Cavalieri del Lavoro
UN GIORNO
del lontano 1951, tre persone di Rocca
di Cambio, delle quali solo di una ricordo il nome, Amilcare
Franceschi, si presentarono a Roma a mio padre, per sot-
toporgli la mia candidatura a sindaco della loro comunità.
Ovviamente quella visita fu per noi una sorpresa, ma non
posso escludere che qualcosa al riguardo fosse già nell’a-
ria. La proposta avanzata aveva la sua importanza e richie-
deva una meditata valutazione. Sebbene avessi l’età per
decidere da solo, l’opinione – che dico? – la voce in capito-
lo di mio padre non soltanto era necessaria, ma decisiva.
Papà diede il suo autorevole assenso, sicuro che il diffici-
le impegno che mi si presentava avrebbe avuto succes-
so, convinto dall’intraprendenza e dall’entusiasmo giova-
nile che avevo manifestati in quei primi anni di lavoro.
Così fui coinvolto nei problemi del Comune e nelle sue
giuste aspirazioni di crescita sociale e produttiva.
La decisione di accettare la proposta comportò qualche
sacrificio, lanciato com’ero nell’organizzazione territoriale
della nostra azienda su scala nazionale. Con disciplina e
serietà, però, mi dedicai contemporaneamente anche ai
problemi comunali che richiedevano il mio diretto coin-
volgimento. E tutto ciò in una parentesi non breve, poi-
ché avrei guidato il Comune di Rocca di Cambio per ben
tre amministrazioni. Alle prime due (1951-1960), subentrò
CIVILTÀ DEL LAVORO
II - 2016
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