Civiltà del Lavoro, n. 2/2016 - page 81

INTERVISTA
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CIVILTÀ DEL LAVORO
II - 2016
re a mente è la necessità di continuare a fornire sbocchi
appropriati per i numerosi laureati in discipline tecniche
e scientifiche. Attualmente il settore produttivo pesa per
circa il 15% del nostro Pil. L’obiettivo è quello di raggiun-
gere il 25%. Questa condizione può realizzarsi solamente
se gli investitori nazionali ed internazionali cominceranno
a scommettere sempre più sul Made in India. L’India, per
la dimensione stessa del suo mercato, non è mai stata
particolarmente dipendente dall’andamento delle espor-
tazioni. Credo che ciò debba cambiare e sia opportuno
rafforzare la nostra capacità di vendere oltre frontiera. La
terza variabile è individuabile nell’andamento dell’econo-
mia mondiale ed i suoi attori principali. Le evoluzioni di
quella cinese, seppur meno impattanti sul nostro Paese,
rispetto ad altre nazioni, finiranno per aver effetto in tut-
ta l’area Far East. Tuttavia, a lungo termine va segnala-
to lo spostamento di attività produttive dalla Cina all’In-
dia dove ci sono condizioni più favorevoli e manodopera
qualificata a costi competitivi.
Nonostante la grande percentuale di popolazione al-
tamente istruita, ci sono ancora ampie fasce della po-
polazione Indiana con limitato accesso all’educazio-
ne primaria, cosa sta facendo il Governo per risolvere
questo problema?
Questo dato è opinabile e dipende dalle differenti acce-
zioni di tasso di alfabetizzazione/analfabetizzazione adot-
tate dai vari paesi. Certo è che negli ultimi tempi molto
è stato fatto per ridurre il tasso di povertà ed analfabeti-
smo in vaste aree dell’India ed in special modo nelle zo-
ne dove questi problemi erano maggiori, come il Kerala.
Va poi tenuto presente che l’India sta attraversando una
fase di grandi cambiamenti all’interno della struttura so-
ciale e della composizione delle varie aree geografiche
in seguito a flussi migratori di grandi dimensioni ed al fe-
nomeno dell’urbanizzazione. I cosiddetti MDG (Millenium
Development Goals) sono in fase di raggiungimento. Per
ora l’India è, per così dire, a metà del suo cammino. Se
mi venisse posta la stessa domanda tra, diciamo, quattro
anni, lo scenario di riferimento, sarebbe certamente mol-
to più roseo e favorevole.
L’aspettativa di vita attuale in India è di circa 66 anni.
Se dovesse raggiungere la media dell’Occidente, l’im-
patto sull’economia nazionale sarebbe grande, conside-
rando i bisogni specifici del segmento della terza età.
Come si sta preparando l’India a questa evenienza?
Questa è per noi una sfida molto importante. Ad una mag-
giore durata della vita corrisponde una maggiore necessi-
tà di ricevere cure mediche. Il Governo è intervenuto fa-
vorendo la creazione di strutture ospedaliere pubbliche,
tagliando i costi di 54 medicinali salvavita, attraverso una
serie di sussidi, ed infine favorendo la diffusione e l’ado-
zione di farmaci di tipo generico.
Rimedi per malattie mortali quali ad esmpio l’AIDS sono
reperibili in India a prezzi molto più bassi che nel resto
del mondo. Inoltre noi tendiamo a non fare uso di mar-
chi nel settore, elemento molto delicato all’interno della
disciplina dei marchi e brevetti, e a diffondere i prodot-
ti generici all’interno degli ospedali pubblici in strutture
chiamate “Farmacie a Prezzo Equo”.
I prodotti inviati direttamente dalle fabbriche a questi punti
vendita non sono oggetto di prelievi fiscali da parte del-
lo Stato. Un ulteriore aspetto da tenere a mente è costi-
tuito dalla fase ancora embrionale di sviluppo del nostro
settore assicurativo sanitario privato.
Esso è stato aperto alla presenza ed all’investimento di
soggetti stranieri solo negli ultimi tre anni, ma già si re-
gistra un consistente incremento di attori e concorrenza.
Tuttavia resta il problema delle fasce meno abbienti non
in grado di accedere a questo sistema, caratterizzante
qualsiasi Paese, come anche l’Italia, a cui si sta ponendo
rimedio attraverso la politica governativa sopra delineata
di incremento delle strutture pubbliche ed accesso a me-
dicinali generici a prezzi bassi.
Chiara Santarelli
Anil Wadhwa
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