Civiltà del Lavoro, n. 1/2016 - page 11

INTERVENTO
CIVILTÀ DEL LAVORO
I - 2016
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nazionali. Complesso perché siamo chiamati ad affronta-
re dinamiche economiche, per le quali non abbiamo gli
strumenti di lettura adeguati e per le quali la dottrina –
abituata a studiare e analizzare cicli di costruzione e di
distruzione continua – non può prevedere cosa potrebbe
accadere oggi, dopo una fase di pace e di stabilità così
lunga, e di fronte a una recessione che rischia di diven-
tare una deflazione prolungata nel tempo.
La complessità dell’attuale scenario è, inoltre, determi-
nata dalle tensioni sociali che, anche nei paesi più ricchi,
stanno diventando sempre più forti e drammatiche, dai
nuovi conflitti economici tra Est e Ovest, dai conflitti so-
ciali e politici tra Nord e Sud – con una pressione migra-
toria ai nostri confini originata da guerre e genocidi – e
da uno scontro di civiltà rispetto al quale risultiamo poco
attrezzati per affrontarlo.
In questo contesto, nel quale si sommano confusioni, con-
trasti, contraddizioni e grandi emergenze, si pone il pro-
blema di cosa l’Europa possa e debba fare.
Ma proprio nel momento in cui si pone questo tema, sem-
pre di più dai diversi paesi europei, anche da quelli fon-
datori, si sollevano con forza voci di dissenso, voci di pre-
occupazione e di negazione di un’Europa unita, laddove,
al contrario, oggi più che mai abbiamo bisogno di un’Eu-
ropa unita, più forte ma anche diversa da quella attuale.
Premetto, nel corso di questo ragionamento, di essere un
europeista convinto, che ha sempre cercato di non cadere
nella logica della retorica filo-europeista. Sono stato criti-
co nel modo in cui l’Europa è andata avanti perché sono
convinto che vada costruita un’Europa più forte dal punto
di vista politico, più unita dal punto di vista istituzionale e
più competitiva dal punto di vista economico.
In questa riflessione, sulla quale il mondo dei Cavalieri del
Lavoro si è a lungo confrontato, il nostro orientamento è
quello di partecipare, nelle nostre possibilità, a una nuo-
va fase di progetto e di costruzione europea che superi
le crisi e le contraddizioni nelle quali oggi si trova. Le cri-
si di ruolo, di identità e di consenso sono quelle che pos-
sono mettere a rischio l’equilibrio e la pace nel mondo.
Le ragioni della crisi sono ben note e possono essere ri-
cordate con brevi riferimenti. Il modo stesso in cui l’Euro-
pa è nata, unificando prima la moneta rispetto ai valori,
»
MAI COME OGGI IL TEMA DEL RUOLO E DELL’IDENTITÀ
DELL’EUROPA DIVENTA PREPOTENTEMENTE ATTUALE
E COGENTE, SOPRATTUTTO NEL MOMENTO IN CUI LO
SCENARIO NEL QUALE OPERIAMO È COMPLESSO
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