Civiltà del Lavoro, n. 6/2015 - page 58

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INTERVISTA
CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2015
Fabio Gallia
Credito – Roma
una
banca
al servizio
dello
sviluppo
Da luglio è amministratore delegato della Cassa Depo-
siti e Prestiti. Quale ruolo auspica per l’istituto e quali
saranno le priorità dei prossimi mesi?
Quest’anno la Cassa Depositi e Prestiti festeggia i 165
anni dalla sua nascita: un compleanno molto importante
che testimonia la lunga storia di trasformazione di questa
istituzione che ho l’orgoglio di rappresentare e guidare.
In questi primi mesi nel mio nuovo incarico ho avuto mo-
do di apprezzare appieno il valore del ruolo della Cassa,
attore centrale nel supportare il Paese attraverso l’impiego
del risparmio postale dei cittadini nell’economia reale per
gli investimenti e le politiche industriali di lungo periodo.
Nel contesto macro-economico contraddistinto dalla grave
crisi che abbiamo attraversato negli ultimi anni, il Gruppo
è intervenuto mobilitando risorse in misura significativa
per il sistema finanziario e industriale potendo sfruttare
appieno la propria caratteristica di operatore anticiclico.
Oggi siamo stati riconosciuti come la National Promotio-
nal Institution italiana e la nostra priorità contingente è la
definizione di nuove linee strategiche di intervento volte
a rilanciare l’economia del Paese, valorizzando competi-
tività e innovazione nonché promuovendo riforme strut-
turali per raggiungere importanti obiettivi, non solo per i
nostri azionisti ma per tutti i nostri stakeholder.
Siamo inoltre impegnati per concretizzare iniziative all’in-
terno del piano europeo per gli investimenti strategici (c.d.
Piano Juncker) poiché è nostro compito prioritario avvicinare
l’Europa all’Italia, a sostegno di famiglie e i imprenditori.
Durante la crisi è stata spesso sottolineata la fragili-
tà delle imprese italiane, in particolare le Pmi, ecces-
sivamente dipendenti dal credito bancario. Qual è la
sua opinione?
Tradizionalmente il sistema produttivo italiano, dove la
presenza delle Pmi è molto rilevante, è stato fortemente
dipendente dal finanziamento bancario, in misura mag-
giore di quanto riscontrabile negli altri paesi europei. Le
cause sono molteplici: alcune di natura culturale, qua-
li capitalismo familiare e bassa propensione all’apertura
della governance aziendale, altre di natura più struttura-
le come il basso sviluppo del mercato dei capitali, la pic-
cola dimensione e una fiscalità che tende a favorire stru-
menti di debito.
Con la crisi economica queste debolezze si sono acuite, in
Dopo una carriera manageriale nel campo del
credito, ricoprendo incarichi di vertice in Banca
di Roma e BNL-Gruppo BNP Paribas, è oggi
amministratore delegato e direttore generale
di Cassa Depositi e Prestiti, società per azioni
a controllo pubblico che gestisce il risparmio
postale.
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