“In un mondo che cambia saremo il punto di riferimento dell’evoluzione tecnologica, premiati dalla
creatività, dalla tempestività del nostro pensiero strategico e da un innovativo portfolio di soluzioni,
unico nel suo insieme.
Eccellenti nel dominio dello spettro elettromagnetico e del cyberspace e ispirati da un’ambiziosa visio-
ne che ci rende quello che saremo, non giochiamo d’anticipo con il futuro, lo costruiamo.”
Questa è la Vision di Elettronica, presentata a tutto il Personale nell’ultimo incontro an-
nuale. La Vision di un’azienda rappresenta il sogno, un sogno che si raggiunge mettendo in
campo strategie e innovazione, mettendo a sistema la tecnologia con le persone.
La nostra strategia per gli anni a venire parte da quattro concetti, oramai radicati ma sem-
pre attenti a innovarsi: la nicchia, l’innovazione, il prodotto, il nuovo approccio industriale.
Elettronica è una nicchia e, come tale, “condannata” a essere eccellente, attenta alle nuove
tendenze, un passo avanti rispetto ai grandi gruppi industriali.
La nicchia può risultare fragile senza una visione industriale corretta: non può essere isolata,
deve costruire un’opportuna ed efficiente rete di collaborazioni industriali e tecnologiche e
deve avere obiettivi chiari e tempi di realizzazione competitivi.
Una realtà come Elettronica, inoltre, non può che includere nella sua Vision l’innovazione.
È vitale. L’innovazione, a 360°, è il punto nodale in quel sistema che oggi si etichetta come
“Industry 4.0”: è complessa, coinvolge molte risorse umane e finanziarie. L’innovazione è
anche una questione di timing corretto: c’è un troppo presto e un troppo tardi. Ed è qui che
si insinuano i rischi per l’azienda.
E la nostra Vision non può prescindere dalla nuova rivoluzione industriale, definita appunto
4.0. È una rivoluzione tecnologica e culturale che sta avendo e avrà sempre più un forte
impatto in Italia, e le piccole imprese e le nicchie di competenza saranno i driver di questa
attesa e inevitabile trasformazione.
UNA NICCHIA DI ECCELLENZA
Presidente e AD, Ing. Enzo Benigni
Perché torniamo a parlare di rivoluzione industriale? Perché nel 2015 c’erano
5 miliardi di apparecchi connessi, nel 2020 ci saranno 50 miliardi di macchine
online. La sfida che aziende come noi devono cogliere, è su come collegare
questi “sensori” tra loro per migliorare la prestazione dei prodotti connessi
e per renderne il funzionamento molto più semplice e intuitivo agli occhi dei
clienti che in molti settori, difesa in primis, li hanno ritenuti fino ad oggi molto
complessi.
La stessa connettività applicata tramite sensori ai prodotti, dovrà essere appli-
cata tra le aziende e all’interno di ogni azienda ai processi tramite le persone,
che saranno i sensori più importanti della trasformazione.
In Elettronica la cultura dominante è questa: creare valore e costruire il futuro.
Non si realizza futuro senza un convinto senso di appartenenza, fiducia e una
visione condivisa.
Generare innovazione e creare valore aggiunto significa saper essere forti nella
capacità di mettere a sistema le nuove leve, i cosiddetti nativi digitali, con le
nostre figure senior, detentrici di quel know how che rappresenta la nostra
vera forza, creando la necessaria vitalità per realizzare un prodotto superiore
e sostenibile.
Si fa innovazione se si sbaglia. Bisogna iniziare a non aver paura di sbagliare e
a inserire una cultura dell’errore che in molte aziende italiane non c’è, perché
troppo focalizzate sull’eliminazione degli sprechi e sui tagli dei costi senza die-
tro un vero piano di innovazione e di crescita reale.
Elettronica è cresciuta e sta crescendo grazie alla capacità di sviluppare il ta-
lento delle persone nonché alla condivisione di valori comuni, che ci hanno
consentito nel corso di questi anni di guardare tutti in un’unica direzione.
dalle aziende