Civiltà del Lavoro, n. 6/2015 - page 26

CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2015
26
territorio separati tra loro da decenni, dando una accele-
razione anche all’ampliamento della rete metropolitana,
che ora ha dimensioni più che decorose per una superfi-
cie come quella di Milano.
Insomma i vantaggi che queste iniziative di sviluppo han-
no portato sono molteplici ed eterogenei: si parla spesso
di infrastrutture, grandi o piccole che siano, ma dobbia-
mo avere chiaro in mente che la principale infrastruttura
è la città stessa. E dunque le attenzioni, le energie e le
(seppur scarse) risorse devono essere concentrate princi-
palmente sugli interventi nei centri urbani.
L’anno scorso la popolazione mondiale che vive nelle cit-
tà ha superato, per la prima volta nella storia dell’uomo,
quella che vive al di fuori dei centri urbani; e questo pro-
cesso di urbanizzazione è costante e continuerà in futu-
ro. Non è questa la sede per soffermarci sulle cause di
IL SETTORE
delle costruzioni sta attraversando una
fase di estrema difficoltà, probabilmente la peggiore dal
dopoguerra, e i minimi segnali positivi che si intravedo-
no arrivano dopo sei anni di cali importanti della produ-
zione, per cui si fa fatica a guardare con entusiasmo agli
anni che ci aspettano dal punto di vista dell’attività del-
le nostre imprese.
Ma gli imprenditori, quelli che operano nel settore delle
costruzioni specialmente, per natura guardano avanti e,
quindi, cercano sempre soluzioni ai problemi e nuove pos-
sibilità di sviluppo come risposta a un mercato poco vivace.
Gli operatori si interrogano, quindi, sulle possibili vie d’u-
scita in un contesto di estrema ristrettezza delle risorse
che non consente di far ripartire il comparto con massicci
investimenti pubblici; cosa che, ovviamente, garantirebbe
una ripresa più forte: tutti gli analisti sanno che l’edilizia
è il traino dell’economia. Ma in assenza di tali disponibi-
lità, è necessario pensare ad alternative che consentano
di finanziare i lavori.
Una delle possibili strade da percorrere è quella del ri-
lancio degli investimenti privati per grandi iniziative di
sviluppo del territorio: in un mondo sempre più globa-
lizzato, ci sono molti soggetti che hanno, effettivamen-
te, risorse da impiegare e da far fruttare. E questo tipo di
investimento, se pensato, progettato e realizzato con le
attenzioni e le capacità che abbiamo nel nostro Paese, è
senz’altro appetibile.
Parlo per esperienza personale. Penso, anzitutto, ai grandi
progetti di Porta Nuova e City Life a Milano; il primo so-
stanzialmente concluso e il secondo in via di esecuzione.
Si tratta di lavori privati di considerevole impatto da mol-
ti punti di vista: economico sicuramente, ma anche della
qualità della vita in una grande area urbana come quella
del capoluogo lombardo che, nonostante molte difficoltà,
è riuscita a rivitalizzare interi quartieri, riunendo brani di
facilitare
gli
investimenti
privati
Antonio Colombo, Presidente Colombo Costruzioni
Gli interventi sul patrimonio edilizio esistente sono quelli con più possibilità di sviluppo
Antonio Colombo
copertina 1...,16,17,18,19,20,21,22,23,24,25 27,28,29,30,31,32,33,34,35,36,...copertina 4
Powered by FlippingBook