CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2015
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territorio separati tra loro da decenni, dando una accele-
razione anche all’ampliamento della rete metropolitana,
che ora ha dimensioni più che decorose per una superfi-
cie come quella di Milano.
Insomma i vantaggi che queste iniziative di sviluppo han-
no portato sono molteplici ed eterogenei: si parla spesso
di infrastrutture, grandi o piccole che siano, ma dobbia-
mo avere chiaro in mente che la principale infrastruttura
è la città stessa. E dunque le attenzioni, le energie e le
(seppur scarse) risorse devono essere concentrate princi-
palmente sugli interventi nei centri urbani.
L’anno scorso la popolazione mondiale che vive nelle cit-
tà ha superato, per la prima volta nella storia dell’uomo,
quella che vive al di fuori dei centri urbani; e questo pro-
cesso di urbanizzazione è costante e continuerà in futu-
ro. Non è questa la sede per soffermarci sulle cause di
IL SETTORE
delle costruzioni sta attraversando una
fase di estrema difficoltà, probabilmente la peggiore dal
dopoguerra, e i minimi segnali positivi che si intravedo-
no arrivano dopo sei anni di cali importanti della produ-
zione, per cui si fa fatica a guardare con entusiasmo agli
anni che ci aspettano dal punto di vista dell’attività del-
le nostre imprese.
Ma gli imprenditori, quelli che operano nel settore delle
costruzioni specialmente, per natura guardano avanti e,
quindi, cercano sempre soluzioni ai problemi e nuove pos-
sibilità di sviluppo come risposta a un mercato poco vivace.
Gli operatori si interrogano, quindi, sulle possibili vie d’u-
scita in un contesto di estrema ristrettezza delle risorse
che non consente di far ripartire il comparto con massicci
investimenti pubblici; cosa che, ovviamente, garantirebbe
una ripresa più forte: tutti gli analisti sanno che l’edilizia
è il traino dell’economia. Ma in assenza di tali disponibi-
lità, è necessario pensare ad alternative che consentano
di finanziare i lavori.
Una delle possibili strade da percorrere è quella del ri-
lancio degli investimenti privati per grandi iniziative di
sviluppo del territorio: in un mondo sempre più globa-
lizzato, ci sono molti soggetti che hanno, effettivamen-
te, risorse da impiegare e da far fruttare. E questo tipo di
investimento, se pensato, progettato e realizzato con le
attenzioni e le capacità che abbiamo nel nostro Paese, è
senz’altro appetibile.
Parlo per esperienza personale. Penso, anzitutto, ai grandi
progetti di Porta Nuova e City Life a Milano; il primo so-
stanzialmente concluso e il secondo in via di esecuzione.
Si tratta di lavori privati di considerevole impatto da mol-
ti punti di vista: economico sicuramente, ma anche della
qualità della vita in una grande area urbana come quella
del capoluogo lombardo che, nonostante molte difficoltà,
è riuscita a rivitalizzare interi quartieri, riunendo brani di
facilitare
gli
investimenti
privati
Antonio Colombo, Presidente Colombo Costruzioni
Gli interventi sul patrimonio edilizio esistente sono quelli con più possibilità di sviluppo
Antonio Colombo