Civiltà del Lavoro, n. 6/2015 - page 103

VITA
ASSOCIATIVA
Cosa le piacerebbe fare in futuro?
Ingegneria aerospaziale offre tanti sbocchi lavorativi, ma
in generale mi piacerebbe poter restare nel mio settore
specifico di formazione. Mi affascina molto l’idea di po-
ter lavorare alle missioni spaziali, il che non vuol dire di-
ventare astronauta.
Spesso, infatti, le persone tendono a identificare con que-
sto il lavoro dell’ingegnere aerospaziale.
Se potessi scegliere, vorrei lavorare alle missioni su Marte.
Richiedono forte cooperazione internazionale, per esem-
pio fra Esa e Nasa, e mettono in campo tante risorse.
A prescindere da ciò, credo che questo ambito mi porte-
rà a fare delle esperienze di studio e di lavoro all’estero.
Le resta tempo per coltivare qualche hobby?
Sì e qui in Collegio la sfera degli interessi personali è mol-
to importante. Io ho studiato chitarra classica fino a con-
seguire la licenza di quinto anno al Conservatorio. Poi so-
no passato all’acustica fingerstyle cominciando anche a
comporre brani per colonne sonore.
L’ultima l’ho terminata proprio poco tempo fa per un gio-
vane regista conosciuto al Vasto Film Fest, il quale mi ha
chiesto di creare dei brani per due suoi film. È una pas-
sione che mi ha già dato belle soddisfazioni e sono con-
tento di poterla coltivare anche in Collegio condividendo-
la con altri ragazzi.
Laura Zanandrea
DIVENTARE MEDICO
PER AIUTARE IL PROSSIMO
Frequenta Medicina e chi-
rurgia alla Sapienza di Ro-
ma. Considerando che ai
test nazionali si è classifi-
cata al secondo posto con
il punteggio di 80,5, la sua
è stata una scelta più che
azzeccata.
Fin da piccola sognavo di fare
il medico e sono sempre rimasta fedele a questo desiderio.
Merito, credo, anche di una brava insegnante che ho avuto
alle scuole elementari, la quale mi ha trasmesso la pas-
sione per il corpo umano e per la sua complessità.
Questa passione è poi proseguita alla scuole medie e al-
le superiori.
Ho scelto il liceo scientifico proprio in prospettiva di po-
termi iscrivere poi a medicina.
Ha già qualche idea sulla specializzazione?
Ho davanti un percorso di studi molto lungo e da qui ai
prossimi sei anni magari potrei cambiare idea.
Tuttavia oggi penso a una specializzazione in neurologia
perché mi affascina molto lo studio del cervello, l’organo
più complesso e che meno si può vedere rispetto agli al-
tri, ma che in realtà è alla base di tutto.
C’è qualche figura che l’ha ispirata in tal senso?
La tesina che ho preparato per l’esame di maturità era sul-
la teoria dei “neuroni specchio” e per l’occasione ho stu-
diato un saggio di Giacomo Rizzolatti, il neuroscienziato
alla guida del gruppo di ricercatori dell’Università di Par-
ma che ne ha scoperto l’esistenza.
Direi che la lettura di questo lavoro ha confermato il mio
interesse per questo ambito.
Come e dove vede il suo futuro?
Mi piacerebbe senz’altro lavorare “sul campo”, per esem-
pio in un ospedale o comunque in una struttura pubblica.
Vorrei anche avere la possibilità di trascorrere un periodo
all’estero, magari già con la borsa di studio Erasmus fre-
quentando un semestre fuori.
Spero che questa possibilità possa concretizzarsi.
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CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2015
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