LA CONSEGNA
delle onorificenze dell’Ordine “Al
Merito del Lavoro” è l’appuntamento con la migliore tra-
dizione imprenditoriale italiana, che ogni anno viene ce-
lebrata al Quirinale, con l'intervento del Capo dello Sta-
to Sergio Mattarella nel prestigioso Salone dei Corazzieri.
Una cerimonia che nella sua consuetudine sa rappresentare
un momento di riflessione sullo stato di salute del Paese.
Anche quest’anno è stato così e la cerimonia del 14 no-
vembre ha visto intervenire in apertura il Presidente del-
la Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Antonio
D’Amato, seguito dal ministro dello Sviluppo economico
Carlo Calenda. Nelle parole del primo si è colto, forte, l’in-
vito a recuperare fiducia in se stessi, nelle doti di un’Ita-
lia che non solo fa leva “sulle sue capacità di lavoro e di
impresa”, ma anche sui valori che rappresentano la sua
storia a partire dalla tolleranza, dall’inclusione e dalla so-
lidarietà. Analogo invito vi è stato da parte del ministro,
che ha ripercorso le ferite degli ultimi anni, a comincia-
re da una crisi che “ha avuto per l’economia e la società
italiana gli effetti di una vera e propria guerra a bassa in-
tensità”. Il nostro Paese ha pagato le sue tante fragilità,
a oggi irrisolte a causa di una lettura spesso ideologica e
semplicistica delle grandi questioni da affrontare: in primis
la globalizzazione e l’innovazione tecnologica.
Nel ripercorrere le sfide che attendono le imprese, il Capo
dello Stato ha invitato le imprese a investire nella ricer-
ca e nella formazione. Sullo sfondo il tema del merito, al
quale il Presidente si è riallacciato ricordando che la ceri-
monia del Quirinale, oltre ai Cavalieri del Lavoro, premia
anche 25 Alfieri del Lavoro, quale esempio di dedizione
negli studi. Dal semplice scorrere i 25 nomi dei premia-
ti si capisce che l’Italia sta cambiando: le storie di Amine
Bouchari e di Sofia Mao, giovani di origine rispettivamen-
te marocchina e cinese, mostrano che nonostante tutto il
Paese ha imboccato la buona strada.
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(s.t.)
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