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CIVILTÀ DEL LAVORO

VI - 2016

DOSSIER

È presidente di Molteni, holding di un gruppo

di famiglia specializzato nell’arredo di design.

La produzione, che si avvale della collaborazione

dei più noti architetti e designer a livello

internazionale, è centrata su prodotti icona

e grandi realizzazioni. Quattro i siti produttivi

in Italia e 700 punti vendita nel mondo,

con un export del 73%. Impiega 853 addetti.

QUANDO LA

FUNZIONALITÀ

SPOSA LA

CREATIVITÀ

All’inizio ha viaggiato molto accompagnando suo padre

in Oriente nelle missioni per scegliere le materie pri-

me. Cosa ricorda di quel suo periodo di “formazione”?

Sì è vero, mio padre non conosceva bene l’inglese e così io

lo accompagnavo spesso nei viaggi all’estero per acquista-

re i tronchi che lavoravamo poi internamente in azienda.

Fin dagli anni ’50 avevamo il controllo totale della filiera,

dal tronco al mobile, garanzia di qualità. Quei viaggi so-

no stati un modo intelligente per farmi entrare nella pro-

duzione, era una sfida a chi individuava i tronchi migliori

per la lavorazione.

Molteni è noto per una grandissima attenzione al de-

sign, che negli anni è stata coltivate con importanti

collaborazioni. Come nascono?

Le collaborazioni con gli architetti sono da sempre nel no-

stro dna. I primi incontri sono avvenuti già negli ’50 con la

Selettiva di Cantù, un concorso internazionale che ha por-

tato in Italia grandi progettisti, come Werner Blaser, au-

tore del primo mobile moderno, un cassettone oggi rie-

ditato nella Molteni Heritage Collection.

Negli anni ’60 sono arrivati a Giussano Angelo Mangia-

rotti e Luca Meda, che è stato per anni nostro art director

e ha portato il suo amico Aldo Rossi.

Poi sono arrivati Renzo Piano, Afra e Tobia Scarpa, Michele

De Lucchi, Jean Nouvel, Norman Foster, Patricia Urquiola,

Rodolfo Dordoni, Ron Gilad, Vincent van Duysen e tanti altri.

Le collaborazioni nascono spesso per progetti speciali,

grandi realizzazioni contract, residenze, uffici, hotel e te-

atri, che sono l’occasione per conoscersi, lavorare insie-

me e sviluppare nuovi prodotti.

Come sono cambiate le abitudini abitative degli italia-

ni? La storia della sua azienda è la storia anche dell’e-

voluzione del costume, non crede?

Sì certo, abbiamo accompagnato e a volte anticipato i cam-

biamenti nelle case degli italiani e non solo.

Nel nostro Paese, in particolare, si è passati da tanti am-

Carlo Molteni

Industria arredamento – Como