Table of Contents Table of Contents
Previous Page  96 / 122 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 96 / 122 Next Page
Page Background

96

CIVILTÀ DEL LAVORO

VI - 2016

DOSSIER

È presidente e amministratore delegato

di Savino Del Bene, azienda operante nel settore

delle spedizioni. Assunto negli anni ’50 come

apprendista centralinista, dagli anni ’70 ne ha

guidato lo sviluppo. Oggi l’azienda è un operatore

logistico globale, in particolare per l’alta moda.

Opera con 240 uffici propri e 8 filiali in tutto

il mondo. Occupa 3.650 dipendenti.

Paolo Nocentini

Industria spedizioni/Logistica – Firenze

TRASPORTARE

A

TUTTE

LE

LATITUDINI

Come spiegherebbe la logistica a chi non è del setto-

re? Quali sono le complessità proprie di questo campo?

L’attività principale del nostro Gruppo è l’organizzazione

dei trasporti internazionali da un punto a un altro pun-

to. Tra questi due punti esistono attività di logistica più o

meno complesse.

Operiamo nelle aree più importanti dal punto di vista

commerciale e produttivo del mondo. La complessità è

già intuitiva, rendere compatibili lingue, culture, legisla-

zioni qualche volta molto diversi.

Riuscire a gestire in maniera efficace traffici che iniziano

a Lentate sul Seveso e finiscono ad Almaty Kazakistan.

I mezzi di trasporto usati sono i più diversi: camion, au-

totreni, container, chiatte, navi porta container e non, ae-

rei. Ognuno dei mezzi menzionati ha decine di specializ-

zazioni diverse.

La complessità è di riuscire a rendere superabili le diver-

sità e sapere utilizzare in maniera efficace i vari mezzi di

trasporto in scenari tanto diversi e mutabili.

Ha cominciato a lavorare alla Savino Del Bene molto

giovane. Che ricordi ha dei suoi primi anni?

Via delle Terme 57R. Primo dicembre, 1957: primo giorno

di lavoro di un ragazzino di 16 anni. Centralinista che non

aveva il telefono in casa. In ufficio le impiegate avevano

il grembiule nero. Se facevamo una telefonata persona-

le dovevamo restituire alla cassiera 25 lire. Il contratto di

lavoro prevedeva 48 ore la settimana, otto ore al giorno

sabato compreso.

Nell’ufficio insieme a me c’erano altri tre ragazzi, faceva-

no i fattorini. Spedivamo la sera la posta e i telegrammi

e ci occupavamo dell’archivio. Eravamo tutti molto giova-