Table of Contents Table of Contents
Previous Page  68 / 74 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 68 / 74 Next Page
Page Background

CIVILTÀ DEL LAVORO

IV • V - 2016

68

INTERVISTA

Il Giappone è uno dei tre paesi più avanzati dal pun-

to di vista tecnologico. Quanto importante è nella Sua

opinione, il contributo degli studi e delle discipline

umanistiche in sé, o associate ad aree scientifiche e

tecniche, per tale formazione?

Tutte le aziende giapponesi adottano una prospettiva di

profitto di lungo periodo e tendono a dare più importan-

za alla valorizzazione delle risorse umane e al manteni-

mento di buoni rapporti con il più ampio contesto socia-

le in cui operano.

Esse tendono ad apprezzare la capacità di lavorare in

squadra in maniera superiore rispetto alle singole quali-

tà dell’individuo, come anche a porre una grande impor-

tanza sulla diffusione, adozione e osservanza di codici e

standard etici definiti ai massimi livelli. Ciò in aggiunta al-

le specifiche competenze tecniche delle risorse umane.

Perciò i nostri vertici aziendali e i nostri leader, in gene-

rale, devono dimostrare di possedere un bagaglio cultu-

rale molto vasto e una altrettanto ampia bussola morale,

oltre a una preparazione specifica.

Pensa sia possibile affermare che queste discipline for-

niscano un grande contributo per la creazione di una

bussola morale, necessaria per supportare le prossi-

me generazioni di leader e manager nelle loro scel-

te future?

Ovviamente le dinamiche della globalizzazione stanno

incidendo sulla formazione dei profili delle nuove clas-

si dirigenti, tuttavia possiamo dire che in Giappone gli

aspetti sopra citati hanno ancora e avranno in futuro mol-

ta importanza. Gli imprenditori e gli amministratori dele-

gati di alcune delle aziende di maggiore successo, come

Matsushita, Sony, Honda, hanno iniziato la loro ascesa con

una laurea in ingegneria, ma hanno posto estrema atten-

zione nell’erudirsi in tutti gli aspetti della cultura umana.

Come diceva un uomo d’affari giapponese del XIX secolo

“Negli affari è importante l’osservanza delle virtù morali

nel competere con gli altri”. Questo è vero ancora oggi, le

aziende giapponesi pongono la massima attenzione nel

costruire un rapporto di fiducia durevole nel tempo con

partner, clienti e il pubblico della società civile. Un tale

rapporto di fiducia può essere costruito solo di pari passo

con una buona reputazione. Ecco perché le nostre aziende

cercano sempre di comportarsi secondo gli standard etici,

morali e sociali migliori ovunque esse operino.

Quanto è forte lo scambio culturale tra i nostri due pa-

esi e come potrebbe essere reso più forte?

Nonostante le numerose differenze tra i nostri due popo-

li, uno appartenente alla sfera culturale orientale, l’altro a

quella occidentale, ci sono altrettanto numerosi punti in

comune: entrambi i nostri paesi godono di una natura e

panorami meravigliosi, sono circondati dal mare e hanno

un clima mite con quattro stagioni ben definite. Entrambi

hanno altresì una lunga storia e tradizione di amore per

l’arte e la cultura. Su queste basi comuni si consolida la

nostra amicizia.

In particolare, quando il Giappone decise in passato di

aprirsi al mondo esterno ai suoi confini, il popolo giap-

ponese ha cominciato a studiare e introdurre, sistemi so-

ciopolitici e culture di paesi stranieri, tra cui l’Italia. Que-

sto sforzo ha generato comprensione e apprezzamento

per paesi stranieri come l’Italia. Sarebbe bello se anche

sempre più italiani potessero dedicare del tempo a visi-

tare da turisti e da studiosi il mio paese. E se le iniziati-

ve di mecenatismo delle imprese italiane verso l’arte e

la cultura del Giappone aumentassero, ciò contribuirebbe

a rafforzare i nostri legami.

Vorrei comunque ricordare che quest’anno si celebrano

i centocinquanta anni di amicizia e relazioni diplomati-

che amichevoli tra i nostri due paesi. Abbiamo dato vita

a molte iniziative di interesse culturale, tra cui varrebbe