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CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2016
DOSSIER
È presidente onorario di F.I.L.A. Group, Fabbrica
Italiana Lapis e Affini, azienda di famiglia
specializzata nella produzione di articoli
di cancelleria e da disegno. È una multinazionale
presente con 7 stabilimenti produttivi e 17
filiali in Europa, Americhe e Asia. Occupa 3.000
dipendenti.
PENNARELLI
E
MATITE
NEL CUORE
l marchio Fila rappresenta un ricordo indelebile dell’in-
fanzia e degli anni scolastici per tante generazioni di
italiani. Quali sensazioni le suscita tutto questo?
Fila è entrata nella mia vita e in quella della mia fami-
glia nel lontano 1956, quando mio padre Renato la rile-
vò. Sono passati 60 anni da allora, l’Italia e il mondo so-
no estremamente cambiati, siamo passati dal boom post
bellico alla globalizzazione e abbiamo salutato il XXI seco-
lo. Oggi tutto è più dinamico, veloce, vicino e accessibile.
Ci sono cose, però, che passando di generazione in ge-
nerazione non si modificano. Mi riferisco a tutto ciò che
è legato alla sfera delle emozioni e dell’espressività di
ogni essere umano. In questo senso, i prodotti sviluppati
dall’azienda che ho avuto l’onore di guidare per molti an-
ni (dal 1964 al 1992, ndr) e che oggi è condotta da mio
figlio Massimo sono stati e continuano ad essere i compa-
gni ideali di questo percorso di crescita educativa e crea-
tiva di tanti bambini e ragazzi. Sapere, per esempio, che
le mamme di oggi acquistano per i propri figli gli stessi
prodotti che utilizzavano nella loro infanzia mi riempie di
orgoglio e di soddisfazione. Significa che in questi anni
abbiamo lavorato bene, che la nostra passione e il nostro
impegno sono stati premiati e che siamo davvero entrati
nel cuore degli italiani.
Un onore, ma anche una responsabilità importante. Per-
ché con il cuore non si scherza. Ecco perché lavoriamo
ogni giorno per portare sugli scaffali dei prodotti di qua-
lità che si rinnovano nei materiali e nel design, pensan-
do ai bambini di oggi che saranno gli adulti di domani.
Matite, pennarelli, gessetti. Il settore della cancelle-
ria e delle belle arti resiste alla crisi? Nel corso del-
la sua esperienza quali cambiamenti nel mercato ha
osservato?
Il settore ha retto meglio di altri comparti la lunga crisi
economica che stiamo ancora vivendo. Questo essenzial-
mente perché gli strumenti che produciamo sono neces-
sari per il percorso educativo dei nostri ragazzi – nessuna
Alberto Armando Candela
Industria cancelleria e belle arti – Milano