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CIVILTÀ DEL LAVORO

VI - 2016

DOSSIER

È stato presidente della Banca Popolare

dell’Emilia Romagna, dopo una lunga carriera

in istituti bancari di rilievo territoriale.

La banca, con la sua guida, ha affrontato

un’importante fase di semplificazione,

razionalizzazione e aggregazione.

Il Gruppo Bper è oggi il sesto gruppo bancario

italiano ed è presente in 18 regioni con 1.300

filiali. Impiega 12mila dipendenti.

UN

PARTNER

FONDAMENTALE

PER I

TERRITORI

La sua carriera si è svolta in larga parte nel circuito

delle banche popolari. Cosa le differenzia rispetto ad

altri istituti di credito?

Sono fermamente convinto che una banca debba essere

parte attiva di una comunità, quale soggetto a cui è affi-

data la missione di servire concretamente famiglie e im-

prese, nel costante rispetto della persona.

Ciò è tanto più vero per una Popolare, per una banca che

ha assicurato, come la storia testimonia, l’attuazione di

un modello di impresa fondata sui valori della prossimità

e della solidarietà, intrattenendo con il territorio un rap-

porto fecondo.

Quelli richiamati sono principi rivelatisi la ragione vera

della nostra affermazione. Le Popolari di più grandi di-

mensioni stanno per trasformarsi in spa: anche per es-

se non può essere e non sarà il mutamento della forma

giuridica un fattore che determina lo snaturarsi del loro

modo di operare.

Per questo credo che il futuro che ci attende, pur se con-

notato da innegabili criticità, possa dischiudere opportu-

nità di consolidamento e anche di crescita.

Negli ultimi anni le imprese italiane sono state inco-

raggiate da più parti a diventare meno “bancocentri-

che” e ad avvicinarsi ad altri strumenti di finanzia-

mento. Come giudica questo invito un professionista

del suo settore?

Più volte le autorità hanno sottolineato l’esigenza di di-

versificazione delle fonti di finanziamento delle imprese,

specialmente piccole e medie. Condivido questa imposta-

zione, destinata a tradursi in una maggior apertura delle

nostre realtà al mercato, ma sono portato a ritenere che

le banche manterranno anche per il prosieguo una cen-

tralità nel sostegno allo sviluppo dell’imprenditoria del

Paese, specie in funzione del supporto tecnico qualifica-

to che sanno assicurare a una clientela di cui conoscono

benissimo caratteristiche e aspettative.

Gli strumenti da attivare possono essere vari: minibond,

Ettore Caselli

Servizi finanziari/Credito – Modena