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CIVILTÀ DEL LAVORO

VI - 2016

DOSSIER

È presidente e amministratore delegato di

Masi Agricola, antica azienda vitivinicola della

Valpolicella che produce e distribuisce, con forte

politica di marchio, vini di pregio ancorati ai

valori del territorio delle Venezie, in particolare

gli Amaroni. È presente in 97 paesi e produce

12 milioni di bottiglie. Esporta circa il 90% del

fatturato e impiega 115 dipendenti.

DA GENERAZIONI

LA

PASSIONE

DEL

VINO

Appartiene alla sesta generazione di una famiglia di

viticoltori. La scelta di intraprendere la stessa strada

è stata naturale o è maturata con il tempo?

Quando si nasce in una famiglia che da generazioni si de-

dica con passione allo stesso mestiere e – non guasta –

con profitto, diventa naturale che le nuove generazioni si

sentano motivate, se non addirittura moralmente condi-

zionate, a continuare nella tradizione dei padri e dei non-

ni. Ancor più quando si tratta del primogenito: questo è il

mio caso. Qualche momento di incertezza, per la verità,

l’ho avuto ma poi nella scelta formativa, ho mantenuto

quanto meno la strada aperta a una preparazione che mi

consentisse di proseguire la tradizione di famiglia. Ho scel-

to economia e commercio e nella tesi di laurea mi sono

trovato totalmente immerso nel settore, essendomi sta-

ta affidata una tesi su storia e attualità dei canali distri-

butivi del vino. Quando si dice la fatalità: proprio in quel

periodo la Fiera di Verona stava valutando l’opportunità

di stralciare dall’antica fiera agricola i padiglioni riferiti al-

la viticoltura e al vino per creare una nuova fiera specia-

listica, l’attuale Vinitaly. La consulenza era stata affidata

al professore che stava seguendo la mia tesi. Mi è stato

offerto l’impiego presso l’ente fieristico e, a fianco del di-

rettore generale Angelo Betti, ho avuto modo di matura-

re un’esperienza ricca e unica e di conoscere dall’interno

le istituzioni, le organizzazioni di categoria, i produttori.

Quando mio padre mi ha precettato raffigurandomi la

possibilità di far crescere l’azienda, affidando a me incari-

chi di marketing e di distribuzione internazionale e a mio

fratello di direzione tecnica, è stato naturale accettare e

mettersi a lavorare.

La Masi Agricola di oggi in cosa è profondamente di-

versa da quella degli anni Sessanta e in cosa invece

è rimasta uguale?

L’azienda è profondamente diversa in quanto il contesto è

significativamente cambiato. All’epoca il consumo del vino

arrivava a cifre procapite inimmaginabili oggi, intorno ai

100 litri quando l’attuale consumo si è ridotto a un terzo.

Oggi ha assunto un significato più edonistico, culturale e

valoriale. Per non parlare dell’export che rappresenta il

vanto del vino italiano e che negli anni Sessanta dimo-

Sandro Boscaini

Industria vitivinicola – Verona