62
CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2016
DOSSIER
È presidente e amministratore delegato di
Masi Agricola, antica azienda vitivinicola della
Valpolicella che produce e distribuisce, con forte
politica di marchio, vini di pregio ancorati ai
valori del territorio delle Venezie, in particolare
gli Amaroni. È presente in 97 paesi e produce
12 milioni di bottiglie. Esporta circa il 90% del
fatturato e impiega 115 dipendenti.
DA GENERAZIONI
LA
PASSIONE
DEL
VINO
Appartiene alla sesta generazione di una famiglia di
viticoltori. La scelta di intraprendere la stessa strada
è stata naturale o è maturata con il tempo?
Quando si nasce in una famiglia che da generazioni si de-
dica con passione allo stesso mestiere e – non guasta –
con profitto, diventa naturale che le nuove generazioni si
sentano motivate, se non addirittura moralmente condi-
zionate, a continuare nella tradizione dei padri e dei non-
ni. Ancor più quando si tratta del primogenito: questo è il
mio caso. Qualche momento di incertezza, per la verità,
l’ho avuto ma poi nella scelta formativa, ho mantenuto
quanto meno la strada aperta a una preparazione che mi
consentisse di proseguire la tradizione di famiglia. Ho scel-
to economia e commercio e nella tesi di laurea mi sono
trovato totalmente immerso nel settore, essendomi sta-
ta affidata una tesi su storia e attualità dei canali distri-
butivi del vino. Quando si dice la fatalità: proprio in quel
periodo la Fiera di Verona stava valutando l’opportunità
di stralciare dall’antica fiera agricola i padiglioni riferiti al-
la viticoltura e al vino per creare una nuova fiera specia-
listica, l’attuale Vinitaly. La consulenza era stata affidata
al professore che stava seguendo la mia tesi. Mi è stato
offerto l’impiego presso l’ente fieristico e, a fianco del di-
rettore generale Angelo Betti, ho avuto modo di matura-
re un’esperienza ricca e unica e di conoscere dall’interno
le istituzioni, le organizzazioni di categoria, i produttori.
Quando mio padre mi ha precettato raffigurandomi la
possibilità di far crescere l’azienda, affidando a me incari-
chi di marketing e di distribuzione internazionale e a mio
fratello di direzione tecnica, è stato naturale accettare e
mettersi a lavorare.
La Masi Agricola di oggi in cosa è profondamente di-
versa da quella degli anni Sessanta e in cosa invece
è rimasta uguale?
L’azienda è profondamente diversa in quanto il contesto è
significativamente cambiato. All’epoca il consumo del vino
arrivava a cifre procapite inimmaginabili oggi, intorno ai
100 litri quando l’attuale consumo si è ridotto a un terzo.
Oggi ha assunto un significato più edonistico, culturale e
valoriale. Per non parlare dell’export che rappresenta il
vanto del vino italiano e che negli anni Sessanta dimo-
Sandro Boscaini
Industria vitivinicola – Verona