CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2016
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FOCUS
dei percorsi virtuosi per semplificare quella selva di nor-
me e procedure che limitano la crescita e l’appetibilità di
investitori stranieri e trovare misure adeguate di incen-
tivazione e di sostegno rivolte alle imprese e al mondo
produttivo che consentano una ripresa forte e duratura.
Si tratta di un grande sforzo comune di industria e istitu-
zioni per trovare le misure più efficaci a favore del nostro
export, superando gli individualismi e le visioni di parte.
La posta in gioco è troppo alta: si tratta della bellezza e
dell’eccellenza che i prodotti made in Italy portano con
sé, un sistema di valori riconosciuto in tutto il mondo che
tutti dobbiamo cercare di preservare.
Non è solo questione di recuperare fondi, un aspetto che
comunque resta problematico; servono in primis strategie
e visioni di ampio respiro capaci di creare coesione. Da
parte loro, le aziende non pos-
sono certo stare a guardare.
In un mercato sempre più sa-
turo di proposte, di marchi, di
prodotti, oggi un brand che
voglia essere competitivo de-
ve articolare la propria strate-
gia puntando su diversi fattori.
Senza mai rinunciare a ricer-
ca, innovazione e qualità del
prodotto, occorre scommet-
tere sull’articolazione di gam-
ma inserendo nuove categorie
merceologiche compatibili con
il core business e nel rispet-
to dell’identità del brand, sul-
la differenziazione dei canali
di vendita oltre che sull’inter-
nazionalizzazione. Il che com-
porta assumersi rischi su più
QUALI SONO
le prospettive del made in Italy per i
prossimi anni e decenni? Il Paese ha bisogno di strategie
lungimiranti e di investimenti, ma lo scenario internazio-
nale e quello interno non sembrano dare al mercato e
all’industria italiana la giusta stabilità per poter ripartire
con slancio. Anche le misure protezionistiche verso pae-
si con i quali abbiamo significative relazioni commercia-
li e il difficile dialogo con l’Europa non rendono più sem-
plice la situazione.
Il made in Italy, però, non può certo aspettare. I compe-
titor internazionali sono sempre più preparati e le nostre
eccellenze rischiano di segnare il passo a causa dei costi
elevati del lavoro, della lenta burocrazia e della fatica del-
le piccole medie imprese a penetrare mercati complessi
e articolati come ad esempio quello cinese.
Ora più che mai c’è bisogno
di stabilità, di idee e piani a
lungo raggio, di investimen-
ti per valorizzare l’eccellenza
dei prodotti italiani nel mon-
do. È necessario attivare uno
sforzo di convergenza e siner-
gia che investa tutti i soggetti,
dalle aziende, al sistema poli-
tico, ai sistemi associativi, pre-
sentandoci come un sistema-
paese forte.
Nello specifico, credo che si
debbano innanzitutto indivi-
duare delle strategie effica-
ci per tutto il made in Italy,
in una logica di sistema che
sarà l’arma vincente per af-
fermare la nostra competiti-
vità. Bisogna poi identificare
uno
sforzo comune
a favore del
nostro export
di Claudio Luti, Presidente Kartell
Le strategie saranno efficaci solo se perseguite in una logica di sistema