Table of Contents Table of Contents
Previous Page  54 / 122 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 54 / 122 Next Page
Page Background

CIVILTÀ DEL LAVORO

VI - 2016

54

FOCUS

dei percorsi virtuosi per semplificare quella selva di nor-

me e procedure che limitano la crescita e l’appetibilità di

investitori stranieri e trovare misure adeguate di incen-

tivazione e di sostegno rivolte alle imprese e al mondo

produttivo che consentano una ripresa forte e duratura.

Si tratta di un grande sforzo comune di industria e istitu-

zioni per trovare le misure più efficaci a favore del nostro

export, superando gli individualismi e le visioni di parte.

La posta in gioco è troppo alta: si tratta della bellezza e

dell’eccellenza che i prodotti made in Italy portano con

sé, un sistema di valori riconosciuto in tutto il mondo che

tutti dobbiamo cercare di preservare.

Non è solo questione di recuperare fondi, un aspetto che

comunque resta problematico; servono in primis strategie

e visioni di ampio respiro capaci di creare coesione. Da

parte loro, le aziende non pos-

sono certo stare a guardare.

In un mercato sempre più sa-

turo di proposte, di marchi, di

prodotti, oggi un brand che

voglia essere competitivo de-

ve articolare la propria strate-

gia puntando su diversi fattori.

Senza mai rinunciare a ricer-

ca, innovazione e qualità del

prodotto, occorre scommet-

tere sull’articolazione di gam-

ma inserendo nuove categorie

merceologiche compatibili con

il core business e nel rispet-

to dell’identità del brand, sul-

la differenziazione dei canali

di vendita oltre che sull’inter-

nazionalizzazione. Il che com-

porta assumersi rischi su più

QUALI SONO

le prospettive del made in Italy per i

prossimi anni e decenni? Il Paese ha bisogno di strategie

lungimiranti e di investimenti, ma lo scenario internazio-

nale e quello interno non sembrano dare al mercato e

all’industria italiana la giusta stabilità per poter ripartire

con slancio. Anche le misure protezionistiche verso pae-

si con i quali abbiamo significative relazioni commercia-

li e il difficile dialogo con l’Europa non rendono più sem-

plice la situazione.

Il made in Italy, però, non può certo aspettare. I compe-

titor internazionali sono sempre più preparati e le nostre

eccellenze rischiano di segnare il passo a causa dei costi

elevati del lavoro, della lenta burocrazia e della fatica del-

le piccole medie imprese a penetrare mercati complessi

e articolati come ad esempio quello cinese.

Ora più che mai c’è bisogno

di stabilità, di idee e piani a

lungo raggio, di investimen-

ti per valorizzare l’eccellenza

dei prodotti italiani nel mon-

do. È necessario attivare uno

sforzo di convergenza e siner-

gia che investa tutti i soggetti,

dalle aziende, al sistema poli-

tico, ai sistemi associativi, pre-

sentandoci come un sistema-

paese forte.

Nello specifico, credo che si

debbano innanzitutto indivi-

duare delle strategie effica-

ci per tutto il made in Italy,

in una logica di sistema che

sarà l’arma vincente per af-

fermare la nostra competiti-

vità. Bisogna poi identificare

uno

sforzo comune

a favore del

nostro export

di Claudio Luti, Presidente Kartell

Le strategie saranno efficaci solo se perseguite in una logica di sistema