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VITA

ASSOCIATIVA

119

CIVILTÀ DEL LAVORO

VI - 2016

Lorenzo Graziotto

STUDIO FISICA PER DIVENTARE

IMPRENDITORE

Da Treviso a Roma per stu-

diare fisica. Come è nata

questa scelta?

Devo molto al mio professo-

re della terza liceo, Roberto

Rossin. Ricercatore al Cern di

Ginevra, insegnò nella nostra

classe quell’anno, raccontan-

doci anche in cosa consisteva

l’attività dei laboratori e suscitando in me un grande in-

teresse verso la materia. Il suo rientro in Svizzera è stato

– non esagero – traumatico perché ho perso un punto di

riferimento. Mi son messo così a studiare per conto mio,

cercando materiale su Youtube che mi potesse aiutare a

comprendere gli argomenti più complessi e, a poco a po-

co, ho pensato che proseguire questi studi a livello uni-

versitario sarebbe stato molto interessante.

E l’idea di frequentare un Collegio universitario?

Inizialmente sarei dovuto restare a Padova, dove peraltro

si era laureato il mio professore. Poi, quando sono stato

selezionato per il Premio Alfieri del Lavoro, ho partecipa-

to a un incontro a Verona durante il quale ci è stato pre-

sentato il Collegio Lamaro Pozzani. È stato allora che ho

cominciato a pensare che “uscire di casa” e provare un’e-

sperienza più in grande poteva essere una bella occasione.

Oggi sono molto soddisfatto della mia scelta. Vivere in co-

munità significa non soltanto condividere gli spazi – cosa

alla quale ero abituato avendo due sorelle più piccole –

ma anche confrontarsi ogni giorno con modi di pensare e

idee differenti dalle proprie. Alle superiori, per esempio,

gli studenti degli ultimi anni mi sembravano lontanissimi,

parlare con loro era raro; al Collegio, invece, il confron-

PREPARARSI AL

LAVORO

E ALLA

VITA

Da più di quarant'anni il Collegio Universitario Lamaro Pozzani offre ai suoi allievi

una formazione di eccellenza e rappresenta al tempo stesso un'importante esperienza di vita.

Abbiamo raccolto le impressioni e le aspirazioni di 2 matricole all'inizio del loro percorso.

to è continuo e stimolante. E poi è bello sapere di poter

chiedere aiuto se si ha qualche difficoltà in una materia.

Che programmi ha per il suo futuro?

In generale mi piacerebbe poter lavorare a progetti miei,

fare qualcosa di affascinante, anche a costo di rischia-

re tutto. Direi pertanto che il mestiere dell’imprenditore

è quello che sento più nelle mie corde: preferisco ave-

re ritmi di lavoro sostenuti piuttosto che dover dipende-

re da qualcuno.

La facoltà di fisica offre diversi sbocchi, nell’aerospazia-

le così come nell’innovazione tecnologica in genere. Ne

parlava in una conferenza anche Elon Musk, l’imprendi-

tore statunitense Ceo di Space X che vuole portare l’uo-

mo su Marte nei prossimi quarant’anni. So che sembra il

piano di un folle, ma sono le idee visionarie, secondo me,

a dare quella spinta interiore a fare di più. E comunque

questo è il piano A.

In che senso?

Mi piace molto anche la divulgazione. Tre mesi fa ho aperto

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