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VITA

ASSOCIATIVA

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CIVILTÀ DEL LAVORO

VI - 2016

moderne questioni, a partire da quella energetica – si pen-

si ai giacimenti di gas scoperti di recente dall’Eni in Egitto

– o ambientale, con evidenti ricadute sul piano politico e

sociale. Casini ricorda le “primavere arabe” e come que-

ste abbiano avuto effetti diversi nei singoli paesi. “Frutti

positivi in Tunisia – ha spiegato – che sta tentando la via

per una nuova Costituzione”, meno in Libia, ormai politi-

camente frantumata.

Di fronte a questo scenario, l’Europa si è preoccupata di

altro. Non solo, non ha affrontato con i giusti mezzi un al-

tro dei problemi fondamentali degli ultimi anni, ovvero

la redistribuzione della ricchezza e la compressione del

ceto medio. Nonostante ciò, spiega ancora Casini, se in-

terpellata su chi possa risolvere le grandi questioni della

sicurezza e del terrorismo internazionale, l’opinione pub-

blica risponde ancora una volta “l’Europa”, come rivela-

no i risultati di un sondaggio realizzato dall’Istituto Affari

Internazionali. In buona sostanza, “la gente boccia la rea-

lizzazione pratica dell’Europa”. Le carenze delle leader-

ship politiche europee fanno sì, per esempio, che la lot-

ta all’Isis non sia stata condotta fino ad oggi in maniera

efficace e che il Califfato, ha proseguito Casini, sia potuto

sopravvivere così a lungo controllando il traffico di droga

e di petrolio, grazie alla “tolleranza” di paesi come l’Ara-

bia Saudita e la Turchia, che hanno preferito ostacolare

attraverso l’Isis il consolidamento della componente sciita

nello scacchiere mediorientale. Con tutte le conseguenze

che ne derivano, in termini di instabilità e proliferazione

di “foreign fighters”, molti dei quali provenienti dall’Eu-

ropa stessa e dalle sacche di povertà ed emarginazione.

Recuperare una profonda attenzione al Mediterraneo è,

dunque, per il presidente della Commissione Affari esteri

al Senato, fondamentale per il destino dell’Europa, accan-

to alla quale egli auspica anche una rinnovata presenza

degli Stati Uniti. A concludere la cerimonia è stato il pro-

fessor Stefano Semplici, direttore scientifico del Collegio.

Nelle sue parole, la riaffermazione della specificità dell’i-

niziativa voluta dai Cavalieri del Lavoro ormai più di 40

anni fa, ovvero un forte legame con il mondo e i valo-

ri dell’impresa. Un elemento, questo, evidente a partire

dalla stessa composizione della Commissione per le At-

tività formative, nella quale siedono Cavalieri del Lavoro,

e che si accompagna a un altro aspetto, sempre ricorda-

to da Semplici, quale l’aver alimentato un legame tra le

diverse generazioni di allievi che si sono succedute nel

Collegio. Un ideale passaggio di testimone che merita di

essere proseguito nel tempo.