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CIVILTÀ DEL LAVORO

IV•V - 2016

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INCHIESTA

stimenti in innovazione (92 milioni di euro nel 2015, in

crescita rispetto all’anno precedente), per accrescere ec-

cellenza ed efficienza di prodotto e processo, alla conti-

nua ricerca della creazione di valore lungo tutta la filiera.

Le opportunità per l’agroalimentare

Il Piano del Governo coinvolge anche il ministero delle

Politiche agricole, alimentari e forestali e prevede misure

che potranno avere impatti d’innovazione sul comparto

agroalimentare, di fondamentale importanza per l’Italia.

Ecco alcuni dei punti che ci sembrano di maggior rilievo:

accesso delle imprese agricole, dei contoterzisti e dell’a-

INNOVAZIONE

NEL CUORE

DEL

MADE IN

ITALY

di Bruno Veronesi, Presidente Gruppo Veronesi

Processi controllati e sempre più integrati, i benefici coinvolgono anche l’agroalimentare

IL PIANO NAZIONALE

Industria 4.0, presentato

di recente dal Governo, contiene varie e apprezzabili no-

vità. A differenza di progetti analoghi, che hanno stanzia-

to imponenti risorse (è il caso del governo francese, che

con Industrie du Futur ha messo in campo dieci miliardi

di euro di fondi pubblici), quello italiano è incentrato su

una cabina di regia che coinvolge i ministeri competenti

e il mondo della ricerca, lo stimolo agli investimenti pri-

vati, lo sviluppo delle competenze – a partire dalla scuola

– la creazione di brevetti e imprese innovative.

Il ruolo dei grandi gruppi

Vanno nella direzione giusta gli strumenti pubblici di sup-

porto previsti, come il rifinanziamento per 900 milioni del

Fondo di garanzia per le nuove imprese, un miliardo di

euro per i contratti di sviluppo finalizzati agli investimenti

4.0, cento milioni per sostenere le catene digitali di ven-

dita. Queste misure dovranno però confrontarsi con la ge-

nerale arretratezza delle imprese italiane nell’adozione

delle tecnologie informatiche, in particolare quelle rivolte

alla gestione dei clienti, e dei programmi di formazione,

l’estrema frammentazione del nostro sistema industria-

le, l’eccesso di regolamentazione e burocratizzazione, a

livello centrale e territoriale. E con la lunghezza degli iter

legislativi, che in questo caso auspichiamo possano es-

sere più rapidi che nel passato.

La scommessa, insomma, è tutta da giocare e richiama

alle proprie responsabilità i grandi gruppi industriali, che

dovranno essere uno dei motori dell’evoluzione 4.0 del

made In Italy. Una responsabilità che non deve spaven-

tare quelle imprese che, come il nostro Gruppo, hanno

sempre messo al centro delle proprie strategie gli inve-