Civiltà del Lavoro, n. 2/2023

54 FOCUS Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2023 industria del turismo è una delle attività chiave per poter costruire uno sviluppo diffuso e sostenibile del Paese. Paghiamo la polverizzazione delle imprese turistiche e una governance spezzettata. Dei 33mila alberghi e oltre 115mila imprese del settore, solo 2.105 hotel fanno parte di catene alberghiere. Questo scenario non facilita evoluzioni coordinate dell’offerta turistica e dell’approccio al mercato globale. Il Lago di Garda, top destination europea con 27 milioni di pernottamenti nel 2022 e Sirmione, il paese più visitato, si pone in una situazione privilegiata, ma la competitività di un’impresa non può prescindere da quella dell’intero Paese. Temi come infrastrutture, burocrazia, finanza dedicata, formazione e organizzazione del lavoro, promozione internazionale dovrebbero vedere le associazioni di categoria più determinanti e i vari livelli di governance pubblica più focalizzati. Si necessita una forte e diffusa cultura dell’ospitalità, connotata da un sistema di standard, di performance percepibile dal cliente, di coerenza nel medio e lungo termine. Questo non è una realtà nel nostro mercato nazionale, anche quello termale e dell’ospitalità, caratterizzato da staticità e approssimazione. Servirebbe un vero e proprio tagliando di revisione ed efficienza legato al Titolo V della Costituzione per favorire la competitività del sistema delle imprese: una politica unitaria su un settore che rappresenta ben oltre il 10% del Pil e che rapidamente è tornato a doversi confrontare a livello globale e planetario. Crescere a livello industriale vuol dire applicare nella pratica quotidiana la continua ricerca dell’eccellenza in un servizio pertinente alle richieste della clientela, efficiente nell’utilizzo dei fattori produttivi. Occorre una corrispondente capacità a livello di sistema di organizzare e tutelare l’offerta di un territorio, di generare e fidelizzare la domanda, di analisi e gestione dei flussi e ricerca costante di nuovi mercati. L’attitudine di imprese e destinazioni a limitare stagionalmente la propria operatività è un grave rischio per l’attrattività dei territori stessi; in Terme di Sirmione facciamo da tempo una politica di offerta destagionalizzata, con un beneficio che si espande a tutta la destinazione e alle sue imprese. di Giacomo GNUTTI Giacomo Gnutti L’ UN BUON SERVIZIO parte dalla formazione

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