Civiltà del Lavoro, n. 2/2023

55 FOCUS Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2023 L’Italia deve essere sempre più una meta globale, non stagionale, diversificata nei suoi attrattori, il luogo magnifico che è per la sua diversità, continua scoperta e ricchezza di esperienza, che soprattutto la clientela ad alta capacità di spesa ricerca da ogni parte del mondo. Serve consistenza e qualità di servizio, ma anche consapevolezza di agire in un sistema più ampio, che ha al centro un viaggiatore che non “consuma” solo servizi alberghieri, ma percorre territori e ammira paesaggi, che deve poterne comprendere la cultura diffusa, percepirne la qualità dei cibi, scoprire e toccare con mano la “ricchezza a portata di tutti” dello stile di vita italiano e dei prodotti del made in Italy. Oggi il livello di servizio è messo a dura prova dalla mancanza di professionalità. Sono da incentivare percorsi di formazione e crescita tecnica sviluppati con una logica industriale che il turismo in Italia ancora non ha, allontanando opportunismi che non fanno crescita strutturale. La stessa crisi del personale, soprattutto nel nostro settore, corrisponde alla crisi della formazione scolastica e alla presenza diffusa di fenomeni di impiego anomali che non tutelano né la qualità del servizio, né il dipendente, ma privilegiano solo il breve tempo a danno del Paese e di chi fa correttamente impresa. Chi opera nella regolarità contrattuale e contributiva dei rapporti di lavoro affronta una concorrenza sleale in un mercato contraffatto dal sommerso e assunzioni con modalità anomale. Un paradosso per un settore che dovrebbe fare della professionalità dei propri collaboratori una leva strategica. L’azienda turistica deve poi saper rinnovare il proprio modello organizzativo capitalizzando le competenze e riorganizzando le strutture con le logiche dei centri di servizio, anche con forme di aggregazione di acquisto che consentano di ottimizzare i processi industriali generando valore nella filiera. Indispensabile investire nella digitalizzazione con infrastrutture che permettano un’organizzazione concentrata sul cliente e sul suo percepito, in un sistema condiviso e fruibile senza barriere a tutti i livelli dell’azienda. Il Tourism Digital Hub potrebbe essere uno strumento decisivo per meglio raggiungere il cliente nel mondo, sollecitarlo nei suoi desideri e permettergli di comprare facilmente la vacanza nel nostro Paese. A oggi il coinvolgimento del sistema delle imprese su questo progetto è ancora debole. Dobbiamo tutti insieme – grandi operatori e piccole imprese – far evolvere la nostra offerta e il nostro modo di dialogare con i clienti. Il digitale è un potentissimo mezzo, ma di per sé non certo da solo una soluzione. La crisi del personale corrisponde alla crisi della formazione scolastica e alla presenza diffusa di fenomeni di impiego anomali che non tutelano né la qualità del servizio, né il dipendente Giacomo Gnutti è stato nominato Cavalieri del Lavoro nel 2022. È presidente e amministratore delegato di “FGH-Franco Gnutti Holding” e di tutte le società del Gruppo operante in sicurezza e trasporto valori, metallurgia e termale-turistico. Presente nel capitale di Terme di Sirmione dal 1958, nel 2012 FGH ne assume il controllo e consolidamento. Il Gruppo occupa oltre 2.600 dipendenti Terme di Sirmione

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