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FOCUS
CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2016
Quali sono i programmi Sace per sostenere le espor-
tazioni italiane nei prossimi anni?
L’obiettivo è ambizioso, ma cruciale: far compiere alle im-
prese italiane un ulteriore salto di qualità lungo tre diret-
trici – crescita dimensionale, innovazione, internazionaliz-
zazione – mettendo a disposizione nei prossimi quattro
anni 63 miliardi di euro e una gamma ormai completa di
strumenti assicurativo-finanziari a sostegno dello svilup-
po estero. A tanto ammonta l’impegno previsto dal pia-
no industriale di Cassa depositi e prestiti per le attività di
Sace, oggi unita a Simest, nel “Polo italiano per l’export
e l’internazionalizzazione”. Grazie all’integrazione e otti-
mizzazione dei punti di contatto tra le diverse società del
nostro perimetro, le imprese italiane che competono nel
mondo hanno ora un unico riferimento per accedere all’of-
ferta del gruppo Cassa depositi e prestiti dedicata all’ex-
port e all’internazionalizzazione.
Ci sono a suo giudizio rischi di rallentamento del com-
mercio mondiale e del nostro export per la politica pro-
tezionistica del nuovo presidente americano Trump?
Diverse sono le “crisi” e gli eventi inaspettati che hanno
caratterizzato il 2016, ma non solo. Viviamo una congiun-
tura complessa da molti anni ormai, una congiuntura in cui
le imprese sono sottoposte a pressioni senza precedenti:
il mercato interno è debole, importanti mercati di sbocco
esteri sono in travaglio, ad esempio i Bric, o “bloccati”,
come la Russia, e nuovi attori si affacciano sulla scena in-
ternazionale con prospettive ancora tutte da scoprire, ma
non prive di rischi, come ad esempio l’Iran.
Di fronte a una volatilità ormai imperante, è d’obbligo
mantenere un approccio razionale e una visione di me-
dio-lungo periodo. L’export e l’internazionalizzazione non
sono affatto destinati a ridimensionarsi, ma dovranno pe-
rò avvalersi di strumenti più evoluti e trovare nuove di-
rettrici di sviluppo.
Quali sono i maggiori problemi finanziari per le im-
prese che esportano soprattutto verso paesi comples-
si come quelli africani?
Il continente africano è molto eterogeneo e presenta, al
fianco di contesti operativi molto rischiosi, diversi mercati
di crescente interesse per il business, in cui Sace ha sup-
portato e supporta l’operato delle aziende italiane. Basti
pensare a paesi come il Senegal o il Kenya, dove le svol-
te democratiche degli ultimi anni, foriere di una maggio-
re stabilità politica, hanno migliorato lo scenario di riferi-
mento per lo sviluppo di nuove opportunità.
Nell’accesso a mercati complessi come quelli dell’Africa
sub-sahariana le aziende presentano diverse esigenze,
che Sace e Simest soddisfano attraverso un ampio set di
prodotti assicurativo-finanziari. Tra queste, le più ricorren-
ti sono legate alla copertura del rischio d’insolvenza del-
SERVIZI
FINANZIARI
SEMPRE
PIÙ ACCESSIBILI
Beniamino Quintieri, presidente di Sace, ci spiega come oggi l’unione con Simest permetta
di offrire alle piccole imprese strumenti più efficaci per affrontare i mercati esteri, aiutandole
a diventare da esportatori occasionali a esportatori abituali.