La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale

Complesso Vasariano
Il nostro Paese è universalmente riconosciuto per la ricchezza del suo patrimonio artistico e culturale. Questa eredità comporta una responsabilità e, insieme, un’opportunità. Una responsabilità perché tutti devono partecipare affinché sia riservata una delle più grandi risorse del patrimonio culturale mondiale e un’opportunità in quanto l’arte e la cultura sono una leva fondamentale per la crescita e il futuro del Paese.
Ridurre la tutela al ruolo di conservazione di un’eredità condivisa, senza legarla alla capacità di progettare il futuro e il territorio, significa arrestare lo sviluppo e le potenzialità che il Paese può esprimere in una delle sue manifestazioni più rilevanti.
La cultura costituisce un bene comune di straordinaria ricchezza e complessità che può contribuire a creare nuove opportunità di sviluppo sostenibile e di progresso sociale ed economico. È dunque necessario che gli investimenti pubblici e privati nella valorizzazione del patrimonio culturale siano mirati e capaci di aggregare positivamente le diverse identità, conoscenze e potenzialità.
I Cavalieri del Lavoro, con il workshop di Firenze, intendono sviluppare, anche attraverso un confronto tra le diverse esperienze internazionali, un dibattito volto a delineare modelli più efficaci di governance della cultura, percorsi di diffusione della conoscenza dell’arte nella scuola e nella società e un ruolo e un protagonismo attivo delle istituzioni pubbliche e degli attori privati.
Gli interventi
- Cesare Puccioni, Presidente Gruppo Toscano Cavalieri del Lavoro
- Dario Nardella, sindaco di Firenze
- Anna Coliva, Direttore della Galleria Borghese
- Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffici
- Nicola Spinosa, Storico dell’arte e già Sopraintendente per il Polo Museale di Napoli
- Carl Brandon Strehlke, Curatore Emeritus del Philadelphia Museum of Art
- Luigi Abete, Cavaliere del Lavoro
- Franco Bernabè, Cavaliere del Lavoro
- Francesco Merloni, Cavaliere del Lavoro
- Lorenzo Sassoli de’ Bianchi, Cavaliere del Lavoro
- Antonio D’Amato, Presidente Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro

Luigi Abete
È presidente dell’A.BE.T.E. SpA (Azienda Beneventana Tipografica Editoriale). Nell’ambito di una marcata autonomia gestionale da parte di ciascun componente della famiglia si è impegnato a imprimere un ulteriore sviluppo all’azienda, fondata dal padre nel 1946. Con alcune scelte strategiche vincenti ha accelerato il processo di trasformazione industriale già avviato, sviluppando le attività editoriali e quelle di servizio nel settore culturale. L’A.BE.T.E. SpA svolge l’attività nel settore editoriale, dell’entertainment culturale e della comunicazione. Il Gruppo ha circa 600 dipendenti e unità operative in Lombardia e Lazio. È stato presidente di Confindustria dal 1992 al 1996. Dal 1993 al 2001 è stato presidente della Luiss Guido Carli. Dal 2004 al 2008 è stato presidente dell’UIR-Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma. Dal 2009 al 2013 è stato presidente di Assonime (Associazione fra le società italiane per azioni). Dal 1998 è presidente della Banca Nazionale del Lavoro. Laureato in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, nel 2007 ha ricevuto la laurea h.c. in economia e commercio dall’Università degli Studi del Sannio. È presidente della Luiss Business School. È presidente della FeBAF – Federazione Banche, Assicurazioni e Finanza.
