Fu nominato tra i primi sei Cavalieri del Lavoro. Era capo della torneria nel Cantiere che i fratelli Orlando avevano impiantato a Livorno nel 1886 nel Cantiere di S. Rocco, concesso dal Governo per i loro meriti patriottici. Cominciò come operaio nelle officine meccaniche di Genova nel 1851. Gli Orlando stavano preparando la prima macchina a vapore italiana per navi e facevano esperimenti con scafi metallici. Tosi aveva condiviso con i fratelli Orlando le aspirazioni e le speranze per l'unità d'Italia. Il suo patriottismo era di lunga data. Nel marzo del 1848, durante le "Cinque giornate" di Milano, si era distinto nell'assalto di "Porta Tosa". Si era arruolato con l'esercito piemontese per la campagna di Lombardia. Dopo l'armistizio di Salasco seguì Garibaldi in Svizzera. Alla ripresa della guerra era di nuovo con l'esercito sardo che, ripetutamente sconfitto, capitolò a Novara. Tosi disertò e corse in aiuto della Repubblica Romana. Ma non riuscì ad arrivare a Roma. Fu bloccato a Torino e poi a Genova, dove i fratelli Orlando gli offrirono appunto lavoro.