Fu tra i primi sei Cavalieri del Lavoro. Il primo in lista per ordine alfabetico. Fu nominato per l'impulso dato all'industria delle confezioni. Costruì le sue fortune con tenacia e intraprendenza. Nel 1875, insieme con un socio, riuscì con pochi mezzi ad impiantare a Torino uno stabilimento per la produzione di colletti, polsini e, in linea subordinata, di camicie, nonché di macchine brevettate. Grazie alle attitudini empiriche e al severo tirocinio di fabbrica inventò o modificò egli stesso strumenti e macchinari per la lavorazione (in particolare il ferro per stirare), riorganizzando di conseguenza la mano d'opera e il laboratorio. In nove anni da semplice operaio - aveva cominciato a lavorare a 8 anni per 20 centesimi al giorno - diventò proprietario di un'industria con 500 dipendenti, che gareggiava con le più note fabbriche inglesi. I prodotti, premiati in varie esposizioni, venivano esportati anche in America del Sud, Australia e India. Nel 1900, con un'azione di vero precursore anche nel campo sociale, associò agli utili dell'azienda i suoi cinque collaboratori più anziani.