Civiltà del Lavoro, n. 2/2023

19 Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2023 PRIMO PIANO l futuro dell’agricoltura italiana poggia sul buon andamento dell’export agroalimentare ma dovrà misurarsi con le sfide di sostenibilità e siccità. Abbiamo fatto il punto con il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. Presidente, vede più luci o più ombre? Occorre sempre, da imprenditore, soprattutto di un settore come quello agricolo, guardare al futuro con ottimismo. Detto ciò, certamente abbiamo vissuto tempi migliori: se da un lato i cittadini con la pandemia si sono resi conto dell’importanza dell’agricoltura, dall’altro l’aumento dei prezzi, non solo energetici, il cambiamento climatico e uno scenario macroeconomico instabile, hanno coinvolto tutto il settore primario, costringendoci a rivedere il nostro modello produttivo, riducendo i costi senza perdere i ricavi per la tenuta dell’intero sistema. Non c’è dubbio che occorra rivedere ancora questo modello per rafforzarlo, aumentandone produttività e competitività e favorendo la collaborazione di tutta la filiera. Come state affrontando la crisi della siccità? Soprattutto in alcune aree del Paese non è più solo un’emergenza per le nostre coltivazioni, ma un problema strutturale. Qualche anno fa non avremmo mai nemmeno immaginato, ad esempio, che il Piemonte potesse diventare un’area siccitosa o che nel bacino del Po le precipitazioni, in trent’anni, diminuissero del 45% in tutte le stagioni, perfino in quelle fredde. Indubbiamente siamo preoccupati: siccità al Nord, piogge torrenziali improvvise e gelo al Sud sono il segno inequivocabile della tropicalizzazione del nostro Paese, ma senz’acqua nel modo giusto e al momento giusto non c’è agricoltura. Abbiamo apprezzato il Decreto Siccità varato dal Governo. È importante la misura, da noi fortemente voluta, per il riutilizzo delle acque reflue depurate ad uso irriguo e le procedure semplificate per la realizzazione di infrastrutture idriche, tra cui i progetti di desalinizzazione e la realizzazione di invasi “aziendali”. Poi occorre ridurre gli sprechi: perdiamo oltre un terzo dell’acqua immessa nella rete di distribuzione ed è opportuno promuovere un uso consapevole di questa risorsa fondamentale. Gli agricoltori sono impegnati a non sciupare acqua: oltre il 50% delle aziende ha introdotto da molto tempo l’irrigazione a goccia e i risicoltori stanno utilizzando sempre più la semina in asciutto. Intervista a Massimiliano GIANSANTI di Paolo Mazzanti Massimiliano Giansanti Imprese agricole tra AUTOMAZIONE E TUTELA I Foto Maria Laura Antonelli / AGF

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