Civiltà del Lavoro, n. 2/2023

10 Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2023 PRIMO MAGGIO so catena di valore. Fabbrica, a un tempo, diffusa e integrata, alla prova, ormai - e non a caso siamo sul terreno della meccatronica - della gestione della governance dei dati, come ci ha ricordato il presidente Rocchi e, alla prova, inevitabilmente, dell’intelligenza artificiale, con i benefici e le incognite che ne scaturiscono. Tutto questo nella consapevolezza che ne deriva una trasformazione del lavoro e che dà origine contemporaneamente - come risultante del dialogo fra le parti sociali - a nuovi diritti, come quello, richiamato, di un vero e proprio diritto soggettivo alla formazione in capo al lavoratore, per difendere l’occupazione. Si affaccia un nuovo mondo del lavoro e si affianca a quello esistente e dobbiamo saper inverare i principi costituzionali nei nuovi modelli produttivi con eguale saldezza. Ci troviamo – ripeto - in un ambito territoriale di eccellenza della nostra industria, che ha già saputo porsi, ad esempio, il tema della industrializzazione della nuova mobilità e dei processi che dovranno caratterizzarla, senza complessi di inferiorità rispetto ad aree di altri Paesi. Una grande capacità di innovazione resa possibile dalla passione degli imprenditori, dal contributo dei lavoratori alla vita e agli obiettivi dell’impresa, al rapporto con il mondo della ricerca. Se siamo usciti a testa alta dalla pandemia, e dalle più pesanti conseguenze sociali dovute al prolungato rallentamento delle attività, lo dobbiamo anche alla forza della nostra industria manifatturiera e, dentro di essa, alle aziende più innovative protese sui mercati internazionali. Esempio di quanto la fiducia e la determinazione possono permettere di raggiungere. E l’immagine del cantiere riporta al Cantiere Italia, al cantiere del Pnrr, con la ineguagliabile opportunità che offre per ridurre e colmare ritardi strutturali, per sostenere strategie di crescita e per favorire, con l’innovazione, più diffuse opportunità. Opportunità che interpellano il sistema delle imprese per mettere a terra le diverse iniziative. La memoria riporta ad altri momenti significativi del dibattito per trasformare l’economia italiana e per puntare alla piena occupazione. Dal Piano del lavoro proposto dalla Cgil di Di Vittorio nel 1949 alla proposta di Schema di sviluppo dell’occupazione e del reddito in Italia nel 1955, voluto dal Ministro Vanoni, di cui ricorrono, quest’anno, 120 anni dalla nascita. Quello statista aveva indicato come obiettivi da perseguire quelli della piena occupazione, della riduzione degli squilibri Nord-Sud, del risanamento del bilancio dello Si affaccia un nuovo mondo del lavoro e si affianca a quello esistente e dobbiamo saper inverare i principi costituzionali nei nuovi modelli produttivi con eguale saldezza Reggio Emilia, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella visita lo stabilimento Walvoil S.p.A. - Gruppo Interpump, in occasione della celebrazione della “Festa del Lavoro”

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