Civiltà del Lavoro, n. 1/2023

24 Civiltà del Lavoro gennaio • febbraio 2023 PRIMO PIANO be combattere le degenerazioni centraliste, l’egualitarismo irresponsabile, i vari corporativismi, la disattenzione al tema costi-benefici, lo spreco di risorse pubbliche, la frustrazione del personale più motivato. Dobbiamo dare fiducia ai nostri dirigenti scolastici e a tutti coloro che a scuola ci lavorano. Gli organi scolastici hanno spesso troppi vincoli e poche, pochissime vere responsabilità sostanziali. La scuola deve cambiare nella sostanza: da ente burocratico con forti caratteri di impiegatizzazione a istituto culturale a forte qualità professionale. A tal fine la scuola non può fare a meno della concorrenza. Per migliorare la qualità è essenziale il confronto competitivo tra scuole simili per la diffusione delle migliori pratiche. Abbiamo bisogno che tutti riconoscano il valore di chi lavora nelle scuole, al di là dei tecnicismi che spesso caratterizzano il nostro ordinamento scolastico. Per questo ripeto: bene che si torni a parlare di autonomia scolastica, ma non diventi un dibattito tra soli addetti ai lavori. Infine, uno dei dati più preoccupanti del Rapporto è quello relativo al livello di competenze della popolazione adulta, dove solo il 30% delle persone raggiunge il livello 3, considerato la soglia minima per affrontare le situazioni di vita quotidiana. In questo caso, le imprese possono aiutare ad elevare questa percentuale? Le imprese possono fare tanto e già oggi lavorano molto con i fondi interprofessionali sul fronte della formazione dei loro dipendenti, soprattutto adulti. Sempre più i fondi interprofessionali devono e dovranno occuparsi di politiche attive e avere un ampio raggio d’azione proprio per aiutare chi sta indietro, anche in età avanzata, a recuperare competenze e incrementare la qualità della loro formazione. Abbiamo poi tante imprese che hanno oggi una loro academy aziendale, oltre 160, che sempre più diventa luogo formativo a disposizione non solo dei dipendenti, ma, dei territori. Diciamo che più le imprese sono messe in condizione di contribuire alla formazione delle persone, più riusciremo a migliorare il livello complessivo del nostro capitale umano. Foto auremar © 123RF.com Più le imprese sono messe in condizione di contribuire alla formazione delle persone, più riusciremo a migliorare il livello complessivo del nostro capitale umano

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