Civiltà del Lavoro, n. 1/2023

18 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro gennaio • febbraio 2023 Intervista a Elena DONAZZAN I l Veneto vanta uno dei tassi di dispersione scolastica più bassi d’Italia ed è fra le aree che possono contare su una solida collaborazione con il territorio al fine di garantire una maggiore continuità tra formazione e mondo del lavoro. Per capire in che modo l’autonomia scolastica differenziata si possa inserire in tale contesto abbiamo parlato con Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, formazione, lavoro e pari opportunità. Le più recenti indagini internazionali indicano che la scuola italiana sta perdendo qualità e che c’è un crescente distacco tra formazione e mondo del lavoro. Quali strategia sta mettendo in campo la Regione Veneto per fronteggiare queste criticità? È indiscutibile che la distanza tra formazione e mondo del lavoro costituisca una delle cause più profonde delle difficoltà che incontrano giovani nell’ingresso nel mondo del lavoro e di quelle che incontrano le imprese alla disperata ricerca di profili che non esistono. In questo senso la Regione del Veneto, negli ultimi decenni, ha progettato e sostenuto tutti i modelli formativi basati sull’esperienza duale, dai percorsi triennali e quadriennali Iefp (istruzione e formazione professionale, ndr), al biennio Its di formazione terziaria professionalizzante, passando dai percorsi di specializzazione tecnica IFTS, che vanno esattamente nella direzione di costruzione di reciproca conoscenza e consapevolezza tra sistema formativo e mondo del lavoro. Uno dei problemi che affliggono la scuola è la dispersione e l’abbandono degli studi da parte dei ragazzi. Come ovviare al fenomeno? Con l’inverno demografico alle porte, la dispersione rappresenta un problema di enorme gravità per la nostra società. Non possiamo permetterci di perdere nessun ragazzo per strada. Bisogna che le istituzioni facciano la loro parte per proporre soluzioni educative flessibili, a misura delle diverse intelligenze che caratterizzano le persone, senza omologazioni. Da parte nostra il sostegno ininterrotto al sistema Iefp, che vede ogni giorno 20mila ragazzi veneti impegnati nei loro percorsi di apprendimento nelle classi, nei laboratori e nelle aziende sede di tirocinio, ha consentito di raggiungere uno dei tassi di dispersione più bassi d’Italia, il 9,3%, rispetto a una media nazionale del 12,7%. Il target europeo al 2030 è fissato al 9%. Ma questo non basta! Dovremo sviluppare politiche e misure che tendano al tasso zero. PIÙ AUTONOMIA PER GLI ISTITUTI La richiesta del Veneto Elena Donazzan

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