CIVILTÀ DEL LAVORO
IV • V - 2016
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QUANDO
sono diventato ministro dei Beni culturali
e del Turismo, rispondendo alla domanda di un giornali-
sta che mi chiedeva come mi sentissi nel nuovo incarico,
mi è venuto naturale rispondere: “Mi sento il responsabi-
le del ministero economico più importante”.
L’esperienza di questi anni ha confermato quella sen-
sazione, ma mi ha confermato anche che questa è una
grande responsabilità. Per prima cosa ho cercato di au-
mentare i fondi a disposizione del ministero, che si era-
no ridotti al lumicino.
Poi abbiamo varato l’Art Bo-
nus, l’agevolazione fiscale al
65%, la più alta in Europa, per
favorire gli investimenti in cul-
tura delle imprese e dei priva-
ti. I risultati cominciano ad ar-
rivare: l’Art Bonus, che è una
misura stabile e non tempora-
nea, ha consentito sinora 120
milioni di euro di investimen-
ti culturali da parte di tremila
soggetti. E ora anche nume-
rose grandi aziende stanno
valutando importanti inter-
venti. Abbiamo realizzato la
riforma dei 420 musei statali,
il 10% del totale, che sinora
erano tutti, anche i più gran-
di, un semplice ufficio della
locale sovrintendenza. Per esempio, non avevano auto-
nomia di bilancio perché i biglietti andavano in un unico
capitolo del bilancio dello Stato, sicché per un museo era
uguale “staccare” mille o centomila biglietti. Oggi i mu-
sei sono autonomi, anche dal punto di vista economico,
e i trenta più importanti hanno nuovi direttori, scelti con
un concorso internazionale e diversi fra loro provengono
dall’estero. Per qual che riguarda il turismo, siamo impe-
gnati a evitare la tendenza naturale al sovraffollamento
delle grandi città d’arte, mentre in altre parti del territorio,
come al Sud, i turisti fanno fatica ad arrivare o addirittura
calano. Quest’anno aumenteremo comunque gli arrivi del
7%, ma anche qui le classifiche internazionali hanno poco
senso. Negli anni Cinquanta, quando eravamo al secon-
do posto nel mondo, i turisti che uscivano dai loro paesi
erano soltanto 25 milioni l’anno; oggi sono 1,2 miliardi.
Per il turismo è molto impor-
tante la riforma costituziona-
le del Titolo V, che riporta in
capo allo Stato la promozione
turistica all’estero e la valoriz-
zazione culturale, oggi affidata
anche alle Regioni. Nella com-
petizione globale occorre spe-
cializzarsi, avere una strategia
di lungo periodo e perseguir-
la con determinazione, tenere
insieme la tutela e la valoriz-
zazione. Anche per questo è
necessario maggiore stabilità
politica, perché non è possi-
bile che il governo Renzi, che
non ha ancora tre anni di vita,
sia il quarto governo più lon-
gevo della Repubblica.
Gli investimenti in arte, cultura e turismo, per rendere più
attraenti ed efficienti le nostre città e i nostri musei, so-
no essenziali anche per migliorare la reputazione com-
plessiva del Paese e fare sì che questo si rifletta positiva-
mente anche nel successo delle esportazioni e del made
in Italy nel mondo.
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LE
IMPRESE
INVESTANO
CON L’
ART BONUS
Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, chiede maggiore impegno