Bologna 2021 - Convegno Nazionale "La grande transizione"

sono incentrate sul rischio di corruzione e illegalità, sull’inefficacia dei progetti, sull’incompetenza di chi è chiamato a implementare questi progetti e così via. In pratica, conoscenza limitata, ma anche diverse perplessità (Slide 16, pag. 41). Allora, vengo alle considerazioni conclusive, che in qualche modo vorrei riallacciare anche alle prospettive future, che sono queste. Uno dei mantra dei primi mesi del lockdown era: “Ne usciremo migliori”. Ma l’interrogativo che ci poniamo è: “Siamo convinti che ne usciremo migliori?”. È chiaro che ci sono grandi opportunità, ma non possono essere opportunità che in modo inerziale si affermeranno. E allora proviamo a vedere cos’è cambiato, che cos’è mutato nella prima parte della pandemia, quando il virus ha fatto irruzione nella nostra vita. In parte, già il cardinale Zuppi ha parlato, appunto, del senso di interdipendenza. Ricordo una sua intervista sul Corriere della Sera in cui parlava di questa ricomposizione, di una frattura, di questa separazione crescente tra dimensione individuale sovrainvestita e un indebolimento del senso di appartenenza. Ritorno al senso della comunità. Viene riassegnato il valore al pubblico. Pensate a tutto il dibattito sulla sanità pubblica. Rispetto delle regole, senso di responsabilità. Sto parlando dei primi mesi del lockdown, evidentemente, però ci sono altri aspetti molto importanti. Uno: è stato riassegnato valore al tempo, perché usciamo dal presentismo permanente degli ultimi 20 anni, del qui ora, del tutto e subito. Stiamo reimpossessandoci della dimensione dei progetti di medio-lungo termine (Slide 17, pag. 42). L’altro aspetto importante: il ritorno del valore alle competenze e alla delega. In pratica è terminata l’abitudine alla disintermediazione, è finita l’idea che tutti possono fare tutto e possono esprimersi su tutto. Di fronte alla paura, l’atteggiamento prevalente è: pensaci tu. C’è bisogno di una guida. E poi, ancora, il capitale sociale, come sappiamo: volontariato, raccolte fondi. È stata una fase molto positiva con un sentimento di concordia e di coesione. Poi, però, arriva la seconda ondata, la seconda ondata porta più incertezza, disorientamento e, dall’“andrà tutto bene, ne usciremo migliori”, c’è stato un pessimismo prevalente. Sto parlando dell’autunno dello scorso anno. Quindi riaffiorano i particolarismi, riaffiorano le fratture sociali, diminuisce la fiducia. La grande transizione 30

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