Bologna 2021 - Convegno Nazionale "La grande transizione"

mesi, ci sono i viaggi, la ristrutturazione della casa, un progetto che si coltiva da tempo, ecc. Tra i ragazzi, ovviamente, iniziare un lavoro, una nuova attività, è la risposta più gettonata. Allora, anche qui, come guardano al futuro? I giovani in generale mostrano un pessimismo prevalente (Slide 13, pag. 40). C’è desiderio e voglia di positività, ma anche paura di un ritorno a una situazione passata. Poi c’è il timore verso le diseguaglianze sociali, l’individualismo e l’egoismo, se guardano al Paese. Vedete però che gli studenti del collegio sono più realisti, hanno uno sguardo analitico verso il futuro (Slide 14, pag. 40). Pensano che ci sia possibilità di rinascita, sanno e hanno speranze nei confronti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. C’è comunque un po’ di disillusione rispetto a quella che può essere la capacità progettuale del nostro Paese, la stabilità politica a lungo termine. Vedete che tra la popolazione adulta risulta più di ottimismo. Andrei al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, così importante però così poco conosciuto, perché vedete che il 61% non lo conosce; addirittura, un italiano su tre, il 33%, non sa proprio cosa sia; solo il 7% dichiara di conoscerlo anche nei dettagli; il 32% dice che sa di cosa si tratta, ma non ha approfondito più di tanto. Allora è chiaro che, in una situazione di questo tipo, le aspettative possono essere variabili, ma sono fortemente influenzate dal livello di conoscenza di questo piano, per cui, per certi versi, rappresenta un’opportunità, ma al momento è più una prospettiva futura privata un po’ dei contenuti. Quando poi glieli leggiamo noi, si rendono conto che sono importanti e li riconoscono, però, vedete nella parte bassa della slide, essendo noi un po’ cattivi, ovviamente formuliamo anche delle risposte errate, aderiscono anche a risposte errate, come a dire che c’è un’aspettativa generalizzata su tutti questi aspetti. Però, attenzione, perché c’è una fiducia limitata rispetto a quella che sarà la capacità del Piano di far crescere il nostro Paese e risolvere alcuni nodi strutturali. Ciò che spaventa è la falsa illusione che possa cambiare davvero qualcosa per il futuro. Si teme che la speranza possa essere resa vana dalla cattiva gestione politico istituzionale che ormai contraddistingue l’Italia da troppo tempo, tranne la parentesi del presidente Draghi (Slide 15, pag. 41). Priorità di questo piano vanno alla salute, che vale il 35%, è la parte a destra dei sei capitoli. Però, attenzione, perché le preoccupazioni 2. Relazioni di scenario 29

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