Roma 2022 - Convegno Nazionale "Tecnologia e innovazione per una transizione energetica"

Noi nel 2014 dicemmo: smetteremo di investire in cose che richiedono più di tre anni per essere completate e oggi stiamo lavorando intorno ai due quindi mediamente il nostro flusso di investimenti comincia a generare denaro dopo due anni. Cosa vuol dire? Vuol dire che abbiamo la libertà di ridirigere investimenti da una parte all’altra con velocità abbastanza robusta. Pensate che nel giro di due anni noi investiamo qualcosa intorno agli 11/12 miliardi l’anno. C’è quindi un flusso di investimenti che è possibile riposizionare a seconda di quello che avviene. E quello che sta avvenendo in Europa è qualcosa di abbastanza straordinario. C’è una compressione temporale di un trend che era già in corso perché l’Europa aveva già capito che era bene decarbonizzare, aveva capito già nel 2014 che c’era un’eccessiva dipendenza dalla Russia, poi i tempi e l’inerzia sono stati forse non compatibili con questa scelta, però è evidente che la rideviazione degli investimenti sull’Europa era nei fatti. Infatti prima della guerra, a novembre dell’anno scorso, avevamo detto che la decarbonizzazione, che pensiamo di completare nel 2050, in realtà la finiremo nel 2040. Gli investimenti sono riposizionati in Europa perché l’opportunità c’è. C’era a quell’epoca soltanto il Green Deal quindi c’era solo l’inizio del percorso della Commissione con Ursula von der Leyen e abbiamo anche detto che nel 2040 non avremmo più avuto a che vedere con il gas, non solo per la produzione dell’energia elettrica, che invece finirà molto prima, ma anche nella vendita di gas ai clienti perché pensiamo che anche i clienti usciranno da questa schiavitù entro quella data. Quello che è successo non fa che sottolineare come è necessario farlo e come, questo fatto si sta accelerando sotto i nostri occhi. C’è la riduzione dei consumi, c’è di fatto l’evidenza che il gas era in gran parte sprecato, infatti se ne sta consumando di meno anche perché si sta più attenti. C’è poi il fatto che è evidente ormai, in modo abbastanza robusto, che se prendiamo le tre categorie che Franco Bernabè ha elencato su cosa deve avere una fonte energetica per essere virtuosa, cioè deve essere economica, deve essere sicura e deve rispettare l’ambiente, in questo momento il gas non rispetta nessuna delle tre categorie. Paradossalmente il carbone, che non è certamente a buon mercato in questo momento e non è amico dell’ambiente, almeno ha il tema della sicurezza. Tecnologia e innovazione per una transizione energetica 84

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=