Roma 2022 - Convegno Nazionale "Tecnologia e innovazione per una transizione energetica"

Devo dire che ho soltanto due certezze. La prima è che per ottenere il successo nella lotta al riscaldamento globale che, non ci dimentichiamo, sicuramente è l’impresa più impegnativa che il genere umano si è mai trovato ad affrontare, ci sono due elementi: uno è che sicuramente tutto quello che efficienza energetica e economia circolare sono fondamentali per portare un risultato e sono la parte più virtuosa perché non generano nessun tipo di impatto in quanto poi non c’è nessun tipo di generazione di energia che non generi impatto ambientale. La seconda certezza che ho è che non possiamo fare a meno di nessuna delle tecnologie che oggi conosciamo, anche se sono un po’ più arretrate perché non sono state ancora sviluppate abbastanza, ma sicuramente non possiamo dire: di questo ne facciamo a meno perché è poco promettente. Questo non credo che si possa fare proprio per l’ampiezza della sfida. Veniamo al discorso della carbon capture che è piccola parte. Intanto stiamo parlando di transizione energetica, non stiamo parlando del sogno che domani mattina ci svegliamo e siamo perfetti, cioè non emettiamo più CO2. Non sarà probabilmente così neanche nel 2050. Questo tipo di evoluzione continuerà e mi auguro che continuerà ben oltre il 2050 perché avremo o meglio avranno tante altre cose quelli che ci saranno nel 2050. Quello che però dobbiamo considerare è che oggi abbiamo una fase intermedia in cui muoviamo verso una direzione. Quale sarà la direzione? Per quello che io riesco ad immaginare oggi, conoscendo quello che conosco, ma non è detto che in tempi brevi non ci sia qualcosa che cambi completamente questi miei dubbi, avere questi dubbi è una meraviglia perché vuol dire cercare di studiare e di migliorare, ma oggi se io dovessi immaginare il futuro, dovrei pensare ad una generazione di energia fatta essenzialmente da tre fattori: le rinnovabili, che avranno sicuramente un peso grandissimo; il nucleare che sicuramente sarà fondamentale, non solo per la stabilità ma perché ha una capacità produttiva molto maggiore per superficie. Non dimentichiamo che c’è anche un problema di superficie sul mondo perché abbiamo un problema di antropizzazione, un problema di campi di agricoltura quindi non possiamo dimenticare che i campi, ad esempio, non possono essere utilizzati per generare energia, né con le biotecnologie né tanto meno con le energie Tecnologia e innovazione per una transizione energetica 124

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