Civiltà del Lavoro, n. 1/2023

14 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro gennaio • febbraio 2023 Intervista a Giuseppe VALDITARA di Paolo MAZZANTI U n’azione a tutto campo, che passa da una didattica personalizzata al rinnovamento del patrimonio edilizio scolastico e include una diversa organizzazione del lavoro all’interno degli istituti. È quella avviata da Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito, utilizzando pure le risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Fra gli obiettivi anche quello di fornire a famiglie e studenti una panoramica più attuale degli sbocchi lavorativi. Ministro Valditara, recenti indagini internazionali indicano un calo della qualità della scuola italiana. Come farvi fronte? Per indicare la volontà di migliorare la qualità dell’istruzione abbiamo inserito nella denominazione del ministero la parola “merito”. Qualcuno ci ha accusato di essere elitari. Ma questa indicazione è proprio il contrario di un’impostazione elitaria. La parola merito va infatti riferita non solo all’art. 34 della Costituzione, dove si parla di “capaci e meritevoli”, ma anche all’art. 3, che obbliga la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno svolgimento della personalità dei cittadini, e io aggiungerei soprattutto dei più giovani. Oggi la scuola è classista perché non riesce più a svolgere il proprio ruolo di ascensore sociale. Lei ha annunciato anche l’istituzione della figura del tutor per seguire meglio gli studenti. Come funzionerà? Dobbiamo puntare a valorizzare i talenti di ognuno e per farlo dobbiamo personalizzare di più l’istruzione. Da qui l’istituzione dei “tutor” nei singoli istituti che, adeguatamente formati anche alle discipline psicopedagogiche e adeguatamente retribuiti, coordineranno l’attività degli insegnanti della classe per personalizzare il percorso formativo dei singoli studenti, avviando attività di recupero per chi ne avrà bisogno, anche con attività extracurricolari. Lei ha messo mano al tema dell’edilizia scolastica, che in tutto il Paese ha un grande bisogno di essere rinnovata. Come state intervenendo? Qui ci soccorre il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ha stanziato 3,9 miliardi di euro per l’edilizia scolastica, ai quali abbiamo aggiunto un altro miliardo e 200 milioni di fondi nazionali. In tutto oltre 5 miliardi, che ci consentiranno di varare un grande piano di ristrutturazione dell’edilizia scolastica, con procedure amministrative accelerate sul modello del Ponte di Genova. Tra qualche anno avremo molti nuovi istituti, aule, laboratori e palestre più moderni e anche spazi più adeguati per i professori. Giuseppe Valditara PONTE CON LE IMPRESE Valditara: Potenzieremo gli Its

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