Civiltà del Lavoro, n. 6/2022

69 Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 Il Gruppo Allied nasce nella provincia operosa, non ha mai rinnegato le proprie radici e, anzi, della provincia ha fatto il suo vero punto di forza. Per conquistare posizioni di leadership in molti mercati geografici e segmenti merceologici, il Gruppo ha scommesso proprio sulla gente della Val Tidone e della provincia di Piacenza, senza sradicare impianti e strutture. Una parte consistente del personale è nata e cresciuta nella provincia di Piacenza, molti hanno acquisito titoli di studio e diverse esperienze professionali altrove. Ma il ritorno alle radici rappresenta un valore difficilmente eguagliabile. In questo senso il posizionamento strategico del Gruppo è sintetizzabile in “internazionalizzazione, con la forza del più genuino made in Italy. Con la migliore tradizione piacentina e il cuore della Val Tidone”. Nel corso degli anni ha ottenuto numerosi riconoscimenti per le sue doti manageriali. Mi dica un suo difetto. La capacità di delega ai collaboratori è un elemento che devo migliorare, sul quale sto lavorando. Fin da quando l’azienda è partita con una struttura molto piccola, sono stato abituato ad assumere direttamente tutte le decisioni per avere il controllo dei risultati e dell’attività. Questo aspetto è diventato progressivamente un automatismo naturale e consolidato, in armonia con il mio Dna di imprenditore. Ma con le dimensioni attuali del Gruppo Allied, gli scenari di mercato in costante cambiamento e la conseguente evoluzione organizzativa interna, la delega per me diventerà sempre più una necessità e, al tempo stesso, un’opportunità. Ci sono stati momenti difficili nella sua carriera imprenditoriale? Certamente ci sono stati, a cominciare dall’incertezza iniziale nel 2000 quando, all’età di 40 anni, con moglie, due figlie e due gemelli in arrivo, ho deciso di intraprendere una nuova avventura professionale. Certo la conoscenza del settore e dei clienti, unitamente al supporto del mio partner statunitense, hanno permesso di superare tanti ostacoli. Ma il sostegno costante della famiglia e dei collaboratori hanno garantito la spinta per il raggiungimento di traguardi sempre nuovi, a cominciare dall’acquisizione progressiva di aziende del settore e relativa integrazione nella cultura e missione Allied. Anche quelli che stiamo vivendo non sono momenti facili, ma con la forza dei valori di cui sopra e il supporto concreto e costante di tutte le persone che appartengono a vario titolo al Gruppo, ogni difficoltà può essere affrontata con la giusta serenità e determinazione. Cosaha significatoper lei lanomina aCavalieredel Lavoro? Certamente una grande soddisfazione, che sinceramente non ho mai considerato solo mia. Questo Cavalierato, infatti, appartiene anche alla mia famiglia, al mio partner Marc, a tutte le collaboratrici e tutti i collaboratori del Gruppo Allied che hanno reso possibile questo lungo viaggio iniziato nel 2000 e tuttora in piena corsa per le future generazioni (in primis piacentine e valtidonesi, ça va sans dire). Una fase del trattamento termico di una curva di 42’’ nello stabilimento di Castel San Giovanni (Piacenza)

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