Civiltà del Lavoro, n. 6/2022

104 Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 Infrastrutture, le sfide della componentistica RUSSELLO: QUI UN “VIVAIO” DI INNOVAZIONI H a fondato la Omer Spa nel 1990 con 10 dipendenti, oggi un gruppo leader di mercato specializzato nei processi di lavorazione e assemblaggio di prodotti. Ci racconta le tappe più importanti di questo percorso? Nei primi anni di vita l’azienda ho svolto attività di carpenteria metallica in uno stabilimento di appena 600 metri quadrati. Nel 1993, in concomitanza con l’acquisizione di alcuni contratti di subfornitura di componenti metallici destinati al settore ferroviario, ho intrapreso un percorso di specializzazione nella produzione di componentistica in lega leggera e riciclabile e l’azienda diventa fornitore diretto di società italiane produttrici di treni regionali. Nel 2000 l’azienda, con appena 25 dipendenti, compie una scelta strategica consistente nella verticalizzazione e internalizzazione di tutte le fasi di produzione. Nel 2010 Omer si posiziona come partner strategico presso i principali costruttori ferroviari mondiali (Alstom e Bombardier) e acquisisce le più importanti commesse italiane nel settore ferroviario per gli allestimenti interni. Tappa fondamentale nel processo di internalizzazione consiste nella creazione, nel 2017, della controllata Omer North America e nell’allestimento di un Plan produttivo situato nel distretto industriale di Detroit. Sempre nello stesso periodo la superficie produttiva viene incrementata di un ulteriore spazio di circa 60.000 metri quadrati, facendo di Omer il più grande produttore europeo di interior ferroviari con più di 400 risorse umane impiegate e un fatturato che a livello di gruppo nel 2021 si è attestato su un valore superiore ai 55 milioni di euro. Da agosto 2021 la Omer è quotata alla Borsa di Milano, al segmento Euronext Growth Milan, una delle due sole aziende siciliane ad aver oggi raggiunto tale prestigioso traguardo. L’export rappresenta il 60% del vostro fatturato. Fare impresa al Sud è più difficile che nel resto d’Italia? Il notevole deficit di dotazione infrastrutturale nel Sud Italia, ed in Sicilia in particolare, è un dato di fatto. A ciò va aggiunta la notevole carenza di quelle sinergie che tipicamente caratterizzano i distretti industriali. Con costante impegno e lavorando a testa bassa abbiamo cercato di sterilizzare le criticità perseguendo un approccio basato su un paradigma caratterizzato da tre elementi: internalizzazione delle varie fasi di produzione; automazione e robotizzazione dei processi azionali; investimenti in risorse umane su due direttrici: da una parte la creazione di un “vivaio” di giovani talenti che possano creGIUSEPPE RUSSELLO Industria componentistica - Sicilia

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