Civiltà del Lavoro, n. 6/2022

105 Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 scere all’interno dell’azienda alternando esperienze accademiche ed esperienze concrete attuando una sintesi tra il learning by doing e learning by thinking, dall’altro attuando un operazione sistematica e strutturata di talent scout scovando in giro per l’Italia e per l’Europa le migliori risorse con un profilo di seniority più significativo. Nel suo settore in che modo si acquisiscono nuove commesse? Il nostro settore si caratterizza senz’altro per un elevato grado di complessità con la presenza di un pervicace livello di regolamentazione tecnica, richiesta al fine di garantire elevati standard di sicurezza per i fruitori del trasporto pubblico. Conseguentemente, requisito imprescindibile per l’acquisizione di nuove commesse è rappresentato dall’accreditamento e qualificazione presso i principali costruttori mondiali di treni. Nell’ambito dei piani di sviluppo infrastrutturale perseguiti dai vari paesi affianchiamo e collaboriamo con i produttori mettendo a disposizione il nostro know-how per individuare le migliori soluzioni e specifiche tecniche nell’allestimento degli interni. Ne deriva un contratto di fornitura che nella quasi totalità dei casi prevede una fase di prototipazione e successivamente l’evasione delle forniture degli allestimenti. A che punto del suo percorso professionale si considera? Guarda più spesso indietro o verso prossime sfide? Il focus è costituito dal “qui” e dall’ “ora”. Il presente è caratterizzante. Rappresenta la dimensione temporale all’interno della quale viene svolta ogni azione piccola o grande che sia in ogni ambito della vita. La realtà aziendale e professionale non fa eccezione alcuna. Riguardo il “passato”, e tutte le esperienze positive e meno positive che lo contraddistinguono, mi piace considerarlo il mio migliore alleato. Strumento imprescindibile per progettare il futuro in ottica strategica. Del resto, Cicerone soleva dire: “Historia magistra vitae”. Quando ha saputo di essere stato nominato Cavaliere del Lavoro cosa ha provato e cosa rappresenta per Lei questa onorificenza? È stato per me indubbiamente emozionante e fonte di soddisfazione e gioia. Mi sono sentito onorato e gratificato come non mai. Nello stesso momento, ho sentito ancor di più il peso del necessario e maggiore impegno da profondere nella cura e nello sviluppo di un percorso di crescita aziendale cosciente delle ricadute nel rilancio e nel rafforzamento del nostro Paese che, in ultima istanza, si traducono nel perseguimento del bene comune e un futuro migliore per le prossime generazioni. Questa onorificenza rappresenta il sommo tributo al mondo di valori che tutte le colleghe e colleghi che lavorano in azienda, hanno in tutti questi anni contribuito a vario titolo a creare ed alimentare. Unmondo di valori caratterizzato da senso del dovere ed abnegazione, in cui ognuno non lascia che le cose accadano ma, con il proprio talento e la propria professionalità, fa inmodo che le cose accadano con la consapevolezza che ogni nuovo giorno è diverso dall’altro e rappresenta un’opportunità per fare meglio e creare un futuro migliore e che assumersi delle responsabilità dia un significato più profondo al proprio lavoro e alla propria vita.

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