Civiltà del Lavoro, n. 2/2022

27 FOCUS Civiltà del Lavoro marzo • aprile • maggio 2022 ministrazione nel suo complesso sta facendo in questi mesi per inserire energie nuove e consentire un rapido ricambio generazionale del personale. Anche qui stia- mo incontrando alcuni problemi legati alla scarsa dispo- nibilità di alcune figure professionali, come gli ingegne- ri. Ma c’è ancora tempo per rilanciare il reclutamento, soprattutto a livello locale. Il Pnrr prevede poteri d’intervento sostitutivi del go- verno se a livello territoriale si dovessero manifesta- re ritardi o inefficienze. Pensa che farete ricorso a questi poteri? Mi auguro che non ce ne sia bisogno, anche in ragione di tutte le attività messe in campo per il potenziamen- to di queste amministrazioni, soprattutto di quelle del Mezzogiorno a cui viene destinato oltre il 50% delle ri- sorse per investimento. Ma è probabile che in alcuni casi si dovrà ricorrere a tali poteri. I prossimi 12 mesi saran- no cruciali da questo punto di vista, in quanto le obbli- gazioni giuridicamente vincolanti dovranno essere as- sunte entro il 2023. Per favorire il dialogo con le popolazioni è stato intro- dotto il “dibattito pubblico” sulle opere in fase di pro- gettazione. Si può già fare qualche bilancio? Lo strumento del dibattito pubblico, che ho voluto fin da subito rafforzare per accompagnare tutte le fasi di rea- lizzazione delle grandi opere pubbliche, sta producendo i suoi risultati positivi. Sono oltre dieci i dibattiti pubblici avviati, di cui quattro conclusi: quello della circonvalla- zione di Trento, il primo lotto del raddoppio della linea ferroviaria Roma-Pescara, il primo lotto della linea Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria e quello per la realiz- zazione di una strada a scorrimento veloce della SS Gar- ganica. L’aver definito procedure chiare e una tempisti- ca definita aiuta tutte le parti in causa a confrontarsi sul merito, con uno spirito costruttivo. Numerose opere pubbliche strategiche sono state commissariate nei mesi scorsi: come stanno funzio- nando i commissariamenti? Abbiamo commissariato con l’ultima fase, la terza, ben 117 opere. In generale, si tratta di interventi molto comples- si e pertanto alcune criticità e qualche scostamento ri- spetto ai cronoprogrammi originariamente previsti so- no stati rilevati. Criticità e scostamenti che tuttavia si stanno superando grazie ai poteri in deroga dei Com- missari e al supporto costante del ministero, anche nei confronti delle altre amministrazioni coinvolte nei pro- cessi autorizzativi. Faccio un esempio: in due anni dal suo crollo è stato re- alizzato il nuovo ponte di Albiano e alla fine di aprile so- no stati inaugurati a Marghera due nuovi approdi per le grandi navi da crociera. Due esempi virtuosi che testi- moniano l’efficacia dello strumento legislativo adottato. Purtroppo, molte opere si erano bloccate in fase di pro- gettazione e quindi prima di aprire i cantieri ci vorrà del tempo. Ma vorrei segnalare anche che le nuove regole adottate per il Pnrr, che ora verranno inserite nel nuo- vo Codice dei Contratti, hanno permesso di ottenere in nove mesi tutte le procedure autorizzative per la diga foranea di Genova, un’opera che vale circa un miliardo di euro, mentre con le vecchie procedure ci sarebbero voluti oltre quattro anni. Con la guerra in Ucraina e le sue conseguenze sui costi dell’energia e delle materie prime che incidono sull’e- dilizia, molti chiedono di rivedere il Pnrr. Sarà neces- sario farlo? E in che direzione? La guerra ha proseguito e inasprito il problema del caro materiali e dell’impennata dei prezzi dell’energia. Il go- verno è intervenuto in aiuto di imprese e famiglie in più fasi, tra cui l’ultimo “decreto Aiuti”. Detto questo, cre- do che sarebbe un grave errore rivedere il Pnrr, al di là di aggiustamenti a singoli progetti come previsto dalle regole esistenti, perché l’impianto concettuale del pia- no – finalizzato a transizione ecologica, trasformazione digitale, potenziamento delle infrastrutture e della logi- stica, investimenti sul capitale umano e riduzione delle disuguaglianze –, è assolutamente coerente con una vi- sione di rilancio del Paese. Inoltre, con il programma RePowerEU vengono stan- ziati 300 miliardi di euro per risolvere il problema della dipendenza dalle fonti energetiche russe, incrementa- re la produzione di energia da fonti rinnovabili e aumen- tare l’efficienza energetica, in linea anche con il proces- so di decarbonizzazione previsto dal pacchetto europeo “Fit for 55”. Quindi, bisogna accelerare l’attuazione del Pnrr e accre- scere gli investimenti per la trasformazione del nostro sistema socioeconomico, non rallentarne l’attuazione o stravolgere il suo impianto.

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