Civiltà del Lavoro, n. 6/2021

91 Civiltà del Lavoro dicembre 2021 e quelle di consumo. A pochi anni dalla sua nascita i ri- sultati positivi sono tangibili: la superficie coltivata con i metodi dell’agricoltura biologica cresce ogni anno ed ha raggiunto il 52 % del totale. Sono aumentati anche la raccolta differenziata dei rifiu- ti, l’uso consapevole delle risorse naturali, l’impiego del- le energie rinnovabili etc. facendo compiere al territorio del Chianti Classico un significativo passo in avanti nella direzione della transizione ecologica. Due suoi figli lavorano con lei. Che consigli dà loro e ai giovani interessati al settore? Il lavoro del viticoltore è affascinante e capace di regala- re grandi soddisfazioni. Ti permette di lavorare in cam- pagna all’aria aperta e nel contempo di viaggiare ed in- contrare persone interessanti di culture diverse. Richiede però grande impegno e sacrifici e ci sono mo- menti difficili dove si può perdere anche parte del rac- colto per i capricci di Madre Natura. I consigli che dò ai miei figli e ai molti giovani viticolto- ri che incontro quotidianamente sono: di intraprende- re questa attività solo se si è mossi da una vera e inten- sa passione per la viticoltura e il vino, di avere sempre una visione di medio-lungo termine perché i tempi della natura sono lunghi e di impegnarsi sempre al massimo impiegando tutte le proprie energie fisiche e mentali. Cosa ha significato per lei la nomina a Cavaliere del Lavoro e quali le emozioni più forti del giorno della cerimonia in Quirinale? La nomina a Cavaliere del Lavoro è stato senza dubbio uno dei momenti più belli della mia vita, non solo lavo- rativa, e mi ha donato una gioia immensa. Il primo pensiero è andato a mio padre Dino e a quanto sarebbe stato contento di abbracciarmi e congratularsi con me. Devo moltissimo ai suoi insegnamenti e al fatto che ha iniziato l’attività vitivinicola acquistando l’azien- da Fontodi negli anni ’60 riuscendo nel tempo a trasfe- rirmi la passione per il vino. Il giorno della cerimonia ho provato delle emozioni for- tissime e ricevere l’onorificenza dal Presidente della Re- pubblica Mattarella, a cui va la mia profonda gratitudine, mi ha riempito di soddisfazione e di desiderio di mette- re ancor più tutto me stesso al servizio del Paese nella speranza di poter contribuire al suo sviluppo economi- co e sociale.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=