Civiltà del Lavoro, n. 3/2021

36 Civiltà del Lavoro giugno • luglio 2021 FOCUS Una “Cassa del Mezzogiorno 4.0” PER UNA SPESA EFFICACE Intervista ad Alberto QUADRIO CURZIO di Paolo MAZZANTI l dibattito sul Piano nazionale di ripresa e resilienza ha riportato d’attualità il tema del Mezzogior- no, tante volte celebrato come pon- te ideale tra Europa e Sud del mon- do ma altrettanto spesso percepito come un fardello che non riesce a uscire dalla propria condizione di sviluppo debole e incompiuto. Ne abbiamo parlato con Alberto Quadrio Curzio, professore emerito di Economia politi- ca dell’Università Cattolica di Milano e presidente eme- rito dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha collocato il Mezzogiorno tra le priorità del Pnrr, configurandolo come un problema non solo italiano ma anche euro- peo che va risolto nell’interesse di tutti. Che ne pensa? Draghi ha una visione “strategica” dei problemi econo- mici e li colloca sempre in un contesto europeo. Nel Pnrr è scritto che la convergenza tra Sud e Centro-Nord è un nodo storico nello sviluppo italiano ma anche europeo. Tre sono, a mio avviso, le motivazioni, due delle quali esplicite e la terza implicita. La prima motivazione, italiana, è che dalla metà degli an- ni ‘70 la convergenza si è arrestata e anzi divaricata. So- no 40 anni di non convergenza in termini di Pil pro-ca- pite. Al Sud vive un 1/3 degli italiani, ma si produce solo un quarto del Pil nazionale. La pandemia ha peggiorato la situazione, perché l’economia del Sud è fortemente incardinata sui settori del turismo e dei servizi. La seconda motivazione, europea, è che in molti docu- menti europei ufficiali il Sud Italia viene descritto come la più grande e popolosa “area arretrata” dell’Europa, sulla cui necessità di crescita la Commissione europea si è spesso soffermata. Nel Mezzogiorno vivono circa 23 milioni di cittadini, che ne fanno la “quarta entità istitu- zionale” non statuale d’Europa. La terza motivazione, implicita, è la combinazione stra- tegica tra Mezzogiorno, Mediterraneo ed Europa. È un tema cruciale, che passa dalla creazione di un sistema portuale e logistico capace di dare all’Europa una nuova centralità verso il sud e l’est del mondo. Lo stesso Pon- te sullo Stretto potrebbe così acquisire un significato ben più rilevante. Lei è noto come studioso che ha sempre avuto una forte attenzione al Mezzogiorno. Perché? Lo è per molte ragioni italiane ed europee, alcune del- le quali ho appena illustrato. Poi ci sono ragioni più per- sonali. Infatti, due miei ammirati conterranei economi- sti del Nord e cioè Pasquale Saraceno ed Ezio Vanoni (valtellinesi, con Saraceno figlio di genitori meridionali) avevano capito la natura cruciale del tema Mezzogior- no per l’Italia tutta. Infine, nella mia vita di studente e docente ho incontra- to tanti eccellenti studenti e studentesse provenienti dal Mezzogiorno con cui ho condiviso l’interesse per il I Alberto Quadrio Curzio

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