Civiltà del Lavoro, n. 1/2020

20 Civiltà del Lavoro febbraio 2020 ATTUALITÀ Il nostro Paese ha certamente bisogno di un sistema fisca- le più semplice ed è legittimo aiutare chi è in difficoltà, ma l’obiettivo prioritario è quello della crescita. Le previsioni della Commissione europea della scorsa settimana stima- no che nel 2020 l’Italia sarà il Paese che crescerà meno tra quelli dell’Unione. La situazione è più allarmante se si tiene conto del fatto che la minor crescita dell’Italia è un feno- meno che caratterizza gli ultimi 20 anni. Un sistema fiscale più favorevole alla crescita è oggi la priorità. Poi dobbia- mo anche ricordarci che una riforma fiscale deve rendere più agevole la lotta all’evasione, che in Italia continua ad es- sere troppo elevata. Nel 2020 nel bilancio pubblico ci sono clausole di salva- guardia dell’Iva per 20 miliardi, e nel 2021 per 26. Il ri- schio è che, come nel 2019, il grosso della manovra di fi- ne anno serva ad evitare l’aumento dell’Iva e non restino risorse per gli altri interventi fiscali. Che fare? Da anni si rimanda la copertura delle misure espansive at- traverso l’adozione di clausole di salvaguardia che preve- dono significativi aumenti di imposte indirette negli anni seguenti. Queste clausole rappresentano una posta fittizia dato che è chiaro a tutti che gli aumenti di imposte non verranno realizzati, ma questo comprime lo spazio per una efficace programmazione nella successiva legge di bilancio il cui obiettivo preminente in termini di risorse sarà disin- nescare le clausole. Se, come sembra probabile, non si vo- gliono rivedere i diversi bonus e aumenti di spesa corrente introdotti negli ultimi anni, per attuare interventi efficaci a sostegno della crescita non resta che dare attuazione, al- meno in parte, agli aumenti dell’Iva previsti dalle clausole, attraverso una rimodulazione delle aliquote con riferimen- to alle aliquote ridotte. Da tempo si sente dire che bisognerebbe spostare il ca- rico fiscale “dalle persone e dalle imprese alle cose” per favorire il lavoro e la produzione, ma poi all’atto pratico a gennaio la riforma fiscale è tornata in cima all’agenda di Governo. I tecnici del ministero dell’Economia e delle finanze sono al lavoro, ma trovare la quadra fra le diverse istanze non è semplice perché al di là delle linee di principio, sulle quali l’accordo può es- sere trovato, è nei dettagli che prendono sostanza i cam- biamenti. Per capire cosa ne pensano le imprese abbiamo intervistato Innocenzo Cipolletta, presidente di Assonime, l’associazione che raccoglie le società per azioni. Il governo ha avviato il “cantiere” della riforma fiscale che dovrebbe concludersi a fine anno con la Legge di Bi- lancio. Gli obiettivi dichiarati sono semplificare il sistema, ridurre le tasse per i redditi medio-bassi, promuovere la crescita. A suo giudizio su cosa dovrebbero puntare prio- ritariamente le riforme? Tutti e tre gli obiettivi indicati sono largamente condivisibili. Innocenzo Cipolletta D Perché serve una MANOVRA ALLA CIAMPI Intervista a Innocenzo CIPOLLETTA di Paolo MAZZANTI

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