Civiltà del Lavoro, n. 1/2020

19 Civiltà del Lavoro febbraio 2020 ATTUALITÀ avranno cifre decrescenti al crescere degli stipendi. Si trat- ta comunque solo di un primo passo, tutt’altro che risoluti- vo. Rendere strutturale il taglio del cuneo costa 7,2 miliardi, e ne abbiamo 5 già stanziati: troveremo anche gli altri due”. Tuttavia, alcuni esperti hanno rilevato che la riduzione del cuneo fiscale per i dipendenti riduce l’equità orizzontale tra le diverse categorie di contribuenti. Per la Cgil, col ta- glio del cuneo, la no tax area per i dipendenti sale a oltre 12mila euro. Secondo un’analisi della Cna, il lavoratore di- pendente non pagherà Irpef fino a 15 mila euro di reddito, un livello ben superiore agli 8 mila euro per un pensionato e ai 4.800 euro per un’ impresa individuale in contabilità semplificata, mentre il lavoro autonomo in contabilità ordi- naria non beneficia della no tax area. Uniformare la no tax area sarebbe la risposta adeguata, ma sarebbero necessa- rie risorse oggi non disponibili. Ma senza equità tra reddi- ti uguali di contribuenti diversi parlare di riforma dell’Irpef non ha molto senso. LE TASSE PER LE IMPRESE “È necessario un abbattimen- to del costo del lavoro per le imprese, in aggiunta alla ridu- zione del cuneo fiscale già deciso per i lavoratori – ha det- to il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli – L’Ires è una leva su cui concentrarsi ma non l’unica, an- che per far tornare in Italia alcune produzioni importanti andare all’estero negli ultimi anni”. È infatti allo studio il di- mezzamento dell’Ires per le imprese che decidono di rien- trare in Italia, un intervento per il quale sarebbero a dispo- sizione circa 500 milioni: “Abbiamo in cassa – ha aggiunto Patuanelli – 200 milioni di incentivi non attribuiti nel 2019 che potrebbero essere utilizzati per questo scopo mentre il ministro degli Esteri Di Maio ha reso disponibili 300 mi- lioni dell’Ice. E mi aspetto che anche il ministero dell’Eco- nomia faccia la sua parte”. Un altro capitolo riguarda gli incentivi alle imprese per la transizione verde: “Abbiamo 4,2 miliardi – ha detto anco- ra Patuanelli – che attueremo con un decreto di attuazio- ne della Legge di Bilancio 2020: ci saranno interventi con garanzie a titolo oneroso e con partecipazione al capitale di rischio. Dunque incentivi gestiti dal Mise e assicurazioni per le startup nei settori da de carbonizzare”. WEB TAX E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE La crea- zione di un nuovo sistema fiscale internazionale adeguato al XXI secolo, anche per far pagare in modo equo le tasse ai colossi di Internet (la cosiddetta web tax), è stato chie- sto a fine febbraio in occasione del G20 di Riad in una let- tera scritta dal nostro ministro dell’Economia Gualtieri con i colleghi di Spagna, Francia e Germania. “È nostra responsa- bilità comune – vi si legge – raggiungere un accordo globa- le su questo tema entro fine anno. Abbiamo un’opportuni- tà unica per una revisione delle regole che renda il sistema fiscale globale più equo ed efficace. La tassazione a livello internazionale soffre in questo momento di due gravi de- bolezze, che intendiamo correggere insieme. La prima: gli utili dei colossi tecnologici, siano questi ame- ricani, europei o cinesi, non sono tassati in modo adegua- to. Queste società realizzano profitti considerevoli in luoghi dove hanno una presenza fisica limitata, ma nei quali sfrut- tano i dati di milioni di utenti. Le società più profittevoli spesso sono quelle che pagano le imposte più basse. Di conseguenza, non contribuiscono in maniera equa al fi- nanziamento delle nostre comunità. Un sistema internazio- nale di tassazione digitale ci permetterebbe di affrontare questo problema, stabilendo un prelievo giusto e stabile, tagliato su misura per i nuovi modelli di economia digitale. Apprezziamo il sostegno espresso da alcune importanti so- cietà del comparto per una soluzione internazionale svilup- pata in ambito Ocse. La seconda debolezza è che l’attuale sistema consente il dumping fiscale e distorce la concor- renza. Alcune delle imprese più grandi del mondo continua- no a spostare gli utili realizzati in un Stato verso altri paesi dove il livello di tassazione è inferiore”. Questi e di altri temi (trasparenza, lotta ai paradisi fiscali, re- golamentazione della finanza digitale, a cominciare dai bit coin) saranno al centro della prossima presidenza italiana del G20: “Ci sono sfide che richiedono una cooperazione continua a livello internazionale. Nella prossima presiden- za italiana del G20 promuoveremo ulteriori miglioramenti in questo settore”, conclude Gualtieri. P.M. Roberto Gualtieri

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