Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

120 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 INTERVISTE È presidente e amministratore delegato della holding Finregg, con partecipazioni in Comer Industries da lui fondata come piccola realtà per la costruzione di trasmissioni meccaniche e oggi leader nella progettazione e produzione di sistemi di avanzati di ingegneria e di meccatronica per la trasmissione di potenza. Oltre 100 i brevetti e 6 gli stabilimenti tra Italia, Cina e India. 1.400 i dipendenti. LA MECCATRONICA CHE PRODUCE POTENZA In molte interviste parla della necessità di realizza- re fabbriche a misura d’uomo, basate su una parteci- pazione creativa tra impresa e lavoro. Cosa intende? Solo fino a pochi anni fa il lavoro coincideva con il sudore della fronte e la fatica che oggi sono stati sostituiti dal- le macchine. Al tempo di Industry 4.0, con la progressiva sostituzione del lavoro esecutivo con il lavoro intelligen- te, la centralità della persona e la sua valorizzazione rap- presentano il grande elemento di novità. Nessuna macchina, nessun robot, nessun software, nessu- na organizzazione, infatti, può funzionare se non è gestita e guidata da menti e mani esperte: vale a dire dall’uomo. Serve, dunque, sempre più la partecipazione attiva dei lavoratori alla vita dell’impresa e la promozione di quel “genio collettivo” che porta vera innovazione in un pro- cesso di cogenerazione continua, frutto dell’impegno crea- tivo di tutti i collaboratori. È quindi opportuno prendere atto che la relazione tra im- presa e lavoro non può più essere centrata solo sulla di- stribuzione del reddito generato dall’azienda, ma deve riguardare anche le modalità attraverso le quali contribui- re e partecipare alla produzione di quello stesso reddito. I primi passi lungo questo cammino sono stati fatti con il Contratto nazionale dei metalmeccanici sottoscritto nel novembre 2016. Un accordo il cui significato va ben oltre i suoi contenuti: imprese e sindacati dell’industria metalmec- canica, infatti, hanno compiuto una grande svolta culturale scegliendo, insieme, di affrontare un mondo che cambia. Questo nuovo paradigma è stato successivamente confer- mato con il “Patto per la fabbrica”, un accordo interconfe- derale siglato tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil che segna un ulteriore passo avanti per le relazioni industriali in Italia. Il settore metalmeccanico è al centro della cosiddet- ta industria 4.0. Le nostre fabbriche stanno reagendo bene alla rivoluzione digitale? Dal punto di vista ideale Industry 4.0 ridefinisce e rilancia gli obiettivi d’efficacia ed efficienza perseguiti dalla lean production e dalle più moderne filosofie organizzative. Una fabbrica intelligente oggi è una fabbrica iperflessi- bile, capace di adattarsi alla domanda del consumatore- utente, grazie alle competenze di collaboratori in grado Fabio Storchi Industria/Macchine industriali - Reggio Emilia

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