Civiltà del Lavoro, n. 1/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2018 49 INCHIESTA È IMPORTANTE COOPERARE CON LA CINA di Rosario Alessandrello, Presidente Innse Berardi Mosca Pechino investe sulle Vie della Seta del XXI secolo, l’Europa non si tiri indietro NEL MIO ULTIMO articolo su questo giornale ho accennato all’importanza del progetto visionario “One Belt One Road” (Obor), lanciato da Xi Jinping, presidente del- la Cina, nel 2013 e ribadito con forza il 18 ottobre scorso, quando ha aperto il XIX Congresso del Partito Comunista Ci- nese. Il progetto ambisce a creare una rete di infrastruttu- re di trasporto, di comunicazione e di scambio che coinvol- ge al momento 64 paesi oltre alla Cina, su un’area, estesa tra Asia, Europa e Africa, che conta 4,5 miliardi di abitanti (circa il 65% della popolazione mondiale) e rappresenta il 30% del Pil mondiale. Obor ha forza geo-economica sostenuta da tre istituzioni fi- nanziatrici capeggiate dalla Asian Infrastructure Investment Bank (Aiib), una Banca multilaterale a cui hanno aderito finora quasi cento paesi. Nel 2017 Obor è diventato ben presto determinante per via dell’approccio superiore della cooperazione win-win rispetto a un mondo unipolare sot- to gli Stati Uniti. Questo è risultato evidente in due vertici: il primo è stato il “Forum Belt and Road” che si è tenuto il 14 e 15 maggio a Pechino e ha riunito delegati di 110 paesi. Il secondo ver- tice è stato quello dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) che si è tenuto il 3-5 settembre a Xiamen (Ci- na) dedicato alla promozione della cooperazione Sud-Sud per lo sviluppo economico. Un altro fattore decisivo nel 2017 è stata la presidenza Trump, che ha sparigliato talmente le carte che ancor oggi il mondo cerca di capire quale sarà la prossima sua mos- sa. Trump ha mandato all’aria i piani geopolitici dei suoi predecessori, in particolare l’approccio di mantenere buo- ni rapporti con Russia e Cina e di porre fine alla politica del “cambio di regime” di Obama, che ha destabilizzato tutta l’area del Mediterraneo, il Medio Oriente e l’Ucraina, an- che se non tutti nella sua amministrazione sono d’accordo con lui su questo. Nel 2017 in Europa è andato accelerando il processo di di- sintegrazione dell’Unione europea. I paesi dell’Europa cen- trale e orientale si ribellano sempre di più a Bruxelles e si rivolgono alla Cina e in parte anche alla Russia per garan- tire la loro crescita. Ma anche Grecia, Spagna, Portogallo e Italia, vittime della politica di austerità e bail-in, guardano sempre più a est. Dall’8 al 10 gennaio scorso il presidente francese Macron ha visitato la Cina e nel suo discorso a Xi’an, punto di par- tenza storico dell’antica Via della Seta, ha riconosciuto gli »

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