Civiltà del Lavoro, n. 1/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2018 13 I programmi politici sembrano andare in direzione opposta… Il sentiero resta stretto, al di là delle promesse della cam- pagna elettorale. C’è poco spazio fiscale per ridurre le tasse e solo a fronte della riduzione effettiva della spesa pub- blica. I programmi di abolizione della legge Fornero o di introduzione della flat tax non sono sostenibili. Un altro dei temi di quest’anno, dopo la conclusione del ciclo elettorale nei principali paesi europei e in at- tesa delle elezioni europee del 2019, è la ripresa del processo di integrazione europea. Pensa che ci sarà davvero un rilancio della Ue? L’Europa è di fronte al dilemma tra riduzione dei rischi e mutualizzazione dei rischi. I paesi del Sud Europa vorrebbero una maggiore mutualiz- zazione delle risorse fiscali per rilanciare gli investimenti e settori come la difesa comune. Dall’altra parte, la Ger- mania e i paesi del Nord Europa sono molto riluttanti a farsi carico dei rischi comuni e chiedono prima di ridurli: da qui l’insistenza sulla riduzione del debito pubblico o dei crediti bancari incagliati. È un po’ la storia dell’uovo e della gallina in chiave europea. Il tema si ripropone anche per il completamento dell’unione bancaria, ad esempio per quel che riguarda l’assicurazione europea dei depositi. Cosa possiamo fare noi italiani per favorire l’evoluzio- ne dell’integrazione europea? Dobbiamo assolutamente tenere sotto controllo la finan- za pubblica e proseguire nella linea virtuosa di conteni- mento del deficit pubblico per rassicurare i partner europei più riluttanti ad accettare qualche forma di mutualizzazio- ne dei rischi. Ogni fuga in avanti a base di maggiore spe- sa e maggiore deficit non sarebbe certo apprezzata nella Ue. E poi dovremmo finalmente costruire una task force di negoziatori europei di alta qualità per partecipare alle future trattative sul futuro dell’Europa. Potrebbero tornare d’attualità gli eurobond proposti da Romano Prodi e Alberto Quadrio Curzio per finan- ziare gli investimenti europei? Anche l’emissione di debito europeo attraverso gli euro- bond comporta una forma di mutualizzazione dei rischi e quindi incontrerebbe parecchie resistenze, anche se questo debito fosse indirizzato a finanziare investimenti europei. Che cosa suggerirebbe al nuovo governo: su cosa si dovrebbe concentrare? In primo luogo, non dovrebbe smantellare le cose fatte e dovrebbe proseguire sulla strada delle riduzioni fiscali mirate, soprattutto sul lavoro, compensate da riduzioni »

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