Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2017

CIVILTÀ DEL LAVORO IV • V - 2017 16 ne professioni potranno essere mitigati con la creazione di nuove opportunità occupazionali legate a nuove figu- re professionali. La formazione può e deve rappresentare l’elemento di governo di tali modificazioni. Interessante la modalità con cui sarà possibile accede- re alla agevolazione: il carattere automatico. Il credito di imposta, infatti, non è riconosciuto a seguito di apposita istanza, ma è direttamente autodeterminato dalla stes- sa impresa beneficiaria e sottoposto a verifiche ex post. Assieme alla riconferma del superammortamento per i beni ordinari, dell’iperammortamento al 250%, la misu- ra sulla formazione potrà incentivare la trasformazione digitale e l’innovazione delle imprese che investiranno. Nel 2018 l’enfasi sarà posta sulla formazione degli addetti: che cosa si dovrebbe fare di più per forma- re persone in grado di lavorare nelle fabbriche 4.0? Bonometti - Costruire le competenze 4.0 è compito di tut- ti, a partire dalla scuola e dalla formazione professionale. L’esperienza degli ITS è stata molto positiva e il loro nu- mero va aumentato di almeno quattro volte nell’arco di tre anni, con snellimento delle attuali forme di costitu- zione e di governo dei corsi e con la messa a disposizio- ne di adeguate risorse. Il recupero delle lauree triennali è difficile ma ineludibile: debbono divenire realmente professionalizzanti, sulla ba- se di molto lavoro di laboratorio in università e in azien- de convenzionate. L’alternanza scuola-lavoro va migliorata con un franco con- fronto tra tutte le parti interessate sulla base delle espe- rienze maturate e per superare posizioni equivoche emerse. Il modello a tendere per l’apprendistato resta quello in atto in Germania (e un tempo in Italia) dove è la forma prevalente di inserimento nel mondo del lavoro, a tutti i livelli, a partire dal termine della scuola media. Centrali il ruolo degli insegnanti e il loro costante aggior- namento professionale. Lo stesso vale per i quadri azien- dali. Per le persone prive di una preparazione di base e La Legge di Bilancio rilancia il pacchetto dedicato a In- dustria 4.0 – che si chiamerà adesso Impresa 4.0 – po- nendo l’accento sulla formazione con il credito d’im- posta al 50%. Come valuta questa scelta? Bonometti - Il mio giudizio è moderatamente positivo. Si dovrebbe però fare di più perché la formazione è un va- lore strategico per l’industria manifatturiera, asset di pri- maria importanza per il nostro Paese. Il passaggio da Industria 4.0 a Impresa 4.0 copre una lacu- na evidente nel primo approccio. La competitività dell’im- presa richiede, infatti, l’ottimizzazione di tutti i fattori. La digitalizzazione investe sia i prodotti (nel caso dell’auto- mobile vale per il sistema prodotto e per tutti i suoi com- ponenti), che i processi operativi all’interno e all’esterno dell’azienda, per il miglioramento dell’intera filiera, dal- la fase di sviluppo dei prodotti alla loro gestione in eser- cizio e al corretto governo del fine vita, in ottica di eco- nomia circolare. Il credito d’imposta del 50% (ora sembra 40%) del costo del personale impegnato nella formazione digitale è una prima e lodevole misura. In fase di attuazione vanno evi- tate forme pesanti di controlli e rendicontazioni, sulla ba- se di una responsabile autocertificazione del datore di la- voro. Da eliminare il principio di condizionare il vantaggio fiscale ad accordi sindacali di secondo livello, in partico- lare per le aziende che non hanno rappresentanze sinda- cali (vedi le soluzioni trovate per il salario di produttività). Inoltre, va considerato al fine del calcolo del credito d’im- posta anche il tempo dedicato alla formazione on the job. Favuzzi - Molto positivamente. Indubbia l’efficacia della misura quale fattore di stimolo per le imprese ad accre- scere le competenze professionali dei propri dipendenti attraverso la leva della formazione. È in atto un processo di profonda riorganizzazione dei processi produttivi, e non solo, che qualcuno chiama “quarta rivoluzione industriale”. Stiamo assistendo alla trasformazione radicale del modo di lavorare, per il quale i rischi di obsolescenza di alcu- LA RICETTA PER UNA RIPRESA DURATURA Intervista a Marco Bonometti, Presidente e Ad OMR - Officine Meccaniche Rezzatesi e Domenico Favuzzi, Presidente e Ad Exprivia

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