Bologna 2021 - Convegno Nazionale "La grande transizione"

8 La grande transizione Ecco perché abbiamo intitolato questo nostro incontro “La grande transizione” e perché cercheremo di individuarne tutti gli aspetti, nella convinzione che abbiamo davanti un vasto orizzonte di sfide e di difficoltà, ma anche di opportunità. La sensazione che si evidenzia, in questa fase, è che tutto quello che era rigido, marmoreo, stabile, apparentemente immutabile attraversi un momento di fragilità. È come se il cuore del mondo saltasse un battito, è come se avesse un attimo di pausa e l’opportunità è proprio il fatto di approfittare di questa pausa: inserirsi in questa feritoia che si è aperta a sorpresa nel tessuto del mondo, dandoci la possibilità di esternare i nostri desideri, le nostre aspirazioni e anche i nostri sogni. Ci affacciamo su un nuovo orizzonte. È una chiamata a rialzarsi. È il momento di immaginare il nuovo e di costruirlo. Sono più che mai necessarie idee, energie e azione. Questo è il motivo per cui siamo qui oggi a riflettere insieme e a confrontarci con il futuro. È una riflessione che vogliamo dedicare ai giovani, a coloro che, con la loro energia e la caratteristica di avere orizzonti più lunghi, possono fertilizzare le nostre comunità, la nostra società. Però dobbiamo essere noi ad accompagnarli, a creare le condizioni perché i giovani abbiano spazi e modi per esprimersi. Dobbiamo attrarre e trattenere talenti. Perciò, in conclusione, vi formulo tre proposte secche. La prima: che si creino per legge quote verdi nei consigli d’amministrazione delle società quotate, il 20% di under 40 in ogni consiglio. Servono idee e sensibilità verso la trasformazione, soprattutto quella digitale. Se in un consiglio d’amministrazione di saggi mettiamo un giovane incendiario, sicuramente una qualche scintilla parte. La seconda proposta: diamoci l’obiettivo di far tornare in Italia 500.000 giovani espatriati perché hanno trovato migliori opportunità all’estero. Per convincerli, però, dobbiamo valorizzare il merito e dare trasparenza ai percorsi professionali. La terza proposta: creiamo distretti ad alta tecnologia che possano accogliere e incubare i talenti del futuro, realizzando ovviamente tutte le infrastrutture che servono.

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